Cronaca
29 Agosto 2014
Accuse all'amministrazione, pagamenti arretrati e il nodo del riscaldamento spaccano i condomini. Da lunedì Hera al lavoro nelle due torri

Grattacielo, l’assemblea è una battaglia: “Bilancio insostenibile”

di Ruggero Veronese | 5 min

grattacielo nuovaSe le assemblee condominiali già di per sé godono di cattiva fama, quelle che si svolgono al Grattacielo si avvicinano sempre più a vere battaglie campali. Soprattutto quando tra gli argomenti del giorno compaiono temi come l’approvazione dei bilanci (consuntivo e preventivo), lo stato dei lavori per gli impianti di riscaldamento (inattivi per tutto l’inverno scorso per via del caso amianto) e la riconferma per via giudiziaria dell’amministrazione.

È proprio da quest’ultimo punto che prende il via l’incontro di ieri sera alla sala polivalente: Tiziana Davì, sfiduciata dall’assemblea dello scorso 14 gennaio per 0,47 millesimi, si presenta ai circa 60 condomini presenti e mostra il documento con cui il tribunale di Ferrara la riconferma nel ruolo di amministratrice. Un documento datato 10 giugno e di cui, secondo gran parte dei presenti, non sarebbe mai stata data comunicazione. “Lo abbiamo scoperto sui giornali quando abbiamo letto la risposta a Zaramella (presidente del Comitato 2013, ndr), poche settimane fa”, sono le parole di diversi partecipanti all’assemblea, mentre c’è chi prende la parola in pubblico e chiede copia scritta del verbale per futuri ricorsi: “La comunicazione ci doveva essere fornita, perchè da quella data partiva il termine in cui possiamo impugnare il provvedimento del tribunale”.

Tensioni che nascono da un malcontento ormai consolidato, soprattutto tra i proprietari immobiliari che risiedono all’interno delle due torri: si sarebbero dovuti concludere lo scorso ottobre i lavori per il passaggio del riscaldamento da centralizzato ad autonomo, mirati a metter fine al continuo indebitamento collettivo causato da inquilini e condomini morosi. Nel frattempo ci sono stati il sopralluogo dell’Asl che fermò le imprese e le sanzionò insieme all’amministrazione, il blitz dei carabinieri con la scoperta di un deposito di amianto nel vano caldaie, la corsa a mezzi di fortuna per scaldare le abitazioni e, solo con l’arrivo della primavera, la ripresa dei lavori. E oggi, tra parecchi condomini, vige un clima di sospetto, tanto che c’è chi controlla ogni singola voce del bilancio consuntivo: “Per ognuna ci sono degli errori, come gli importi doppi per le fatture degli avvocati, ad esempio con l’esecuzione per due volte dello stesso inquilino”, afferma una signora, seguita a ruota da chi lamenta “31mila euro per la pulizia scale, assolutamente troppi con tutta la schifezza che c’è”, o da Roberto Zaramella che lancia l’accusa che – se confermata – si rivelerebbe la più grave: “C’è questa società Acos (la ditta dell’amminstratrice Davì, ndr) a cui abbiamo dato 18mila euro e con cui abbiamo un debito di altri 74mila. Non si tratta dei 28mila euro annuali che paghiamo per l’amministrazione e mi stupisce non vedere nemmeno una fattura di questa società”.

La Davì respinge ogni accusa dichiarando che “il conto è onnicomprensivo”. Ma un’altra bordata arriva, sempre da Zaramella, quando dichiara che non compaiono nemmeno le fatture dell’azienda che operò gli scassi nei muri per l’impianto di riscaldamento, costati 21mila euro. “Quella fattura non compare nel bilancio perchè non è mai stata fatta”, è la risposta della Davì. “Mi pare un fatto piuttosto grave”, ribatte il condomino. Molti presenti invocano durante l’assemblea “un bilancio dettagliato delle spese e non solo uno schema riassuntivo”. E anche il portinaio finisce oggetto di diverse accuse per via dei suoi compensi: “Non può esistere un contratto part-time da 25mila euro, più altri 25mila di contributi. A saperlo avrei fatto anch’io la portinaia”.

Dubbi e accuse verso il bilancio che provengono soprattutto da alcuni degli oppositori ‘storici’ della Davì, ma anche da parte dell’ala più moderata non mancano le critiche. Un signore chiede la parola e con toni assai pacati chiede all’amministratrice di studiare un piano di rientro del debito, “perchè è evidente che questo bilancio preventivo non è sostenibile”. Il condomino racconta “di aver commesso l’errore di aver acquistato un’abitazione all’asta giudiziaria, sapendo che per legge avrei dovuto pagare il debito degli ultimi due anni dell’ex proprietario. Ma mi fu detto da lei, signora Davì, che non c’erano arretrati di quel genere. Solo dopo l’acquisto ho scoperto che invece il debito era ingente, e quando le ho scritto per chiedere spiegazioni non mi ha mai risposto”. Gli applausi si sollevano sia per l’educata fermezza dell’intervento, sia soprattutto quando l’uomo insiste sulla necessità di studiare un piano di rientro e di valutare una variante del bilancio preventivo “che sia sostenibile all’atto pratico”, per limitare l’impennata delle spese condominiali. Che nel 2014, tra servizi erogati e pagamenti arretrati, si assestano in media intorno ai 250 euro al mese.

Ma c’è anche chi sostiene le ragioni dell’amministrazione: tra tutti Gian Andrea Pagnoni, che ha investito nel Grattacielo, affittato casa a due studentesse e che ora chiede “un gesto di responsabilità” ai condomini: “Sapevo già che sarebbe stato un investimento in perdita per i primi anni, ma credo in quello che ho fatto. Chi affitta non deve più dare casa a persone che già dall’inizio si sa che non pagheranno le bollette. Non conviene neanche economicamente, visto che dopo un procedimento di sfratto costa in media 15mila euro. Le ragazze a cui ho affittato la casa avevano un’alternativa ma sono volute restare qua perchè si sono rese conto che il Grattacielo è un posto sicuro, che non è vero che si rischia di essere aggrediti dagli spacciatori, che vivendo qui sono a due passi dalla stazione, dal centro storico e dalla fermata degli autobus. Dobbiamo resistere, perchè il Grattacielo può rivivere e chi vuole lavorare con me mi può contattare”. Anche Pagnoni riscuote applausi e qualcuno lo avvicina per chiedere informazioni. Alla fine i bilanci vengono approvati per alzata di mano (tra i voti favorevoli anche quello dell’assessore Chiara Sapigni, per il Comune di Ferrara che possiede diversi immobili nelle due torri) e l’amministratrice fornisce la garanzia più attesa: “Da lunedì Hera comincerà a installare i moduli per il riscaldamento a tutti i condomini in regola con i pagamenti. Questa è già una certezza”. Qualcuno tira un sospiro di sollievo. Ma che fatica.

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