Gentile Direttore,
In merito alla triste polemica sul fenomeno dell’accattonaggio e sull’ancora più triste cartello esposto da un negoziante ferrarese mi permetto di intervenire con alcune osservazioni.
In primo luogo ritengo sia fondamentale separare il fenomeno dell’accattonaggio da quello delle molestie e dell’estorsione. Purtroppo ci sono situazioni moleste, che vanno senza dubbio segnalate alle forze dell’ordine, tuttavia non si tratta certo della totalità dei casi, ad ogni modo il cartello oggetto di discussione non faceva affatto riferimento a questo.
Ritengo piuttosto, che il motivo basilare che ha spinto un commerciante ad esporre un tale cartello fosse un altro, ovvero il timore che la manifestazione tanto palese di miseria possa inibire la voglia di acquistare del cliente. E’ più che normale preoccuparsi della situazione economica della propria attività, ma individuare un capro espiatorio è spesso cosa poco intelligente.
A seguito della conseguente discussione credo che il tema non sia se è giusto o meno chiedere l’elemosina, ma se sia davvero opportuno emarginare la miseria.
Il disagio economico e, di conseguenza, il disagio sociale, sono una realtà che è lievitata nel periodo di crisi, una comunità responsabile e coesa ha il dovere di prendere atto della situazione, anche se non interessa direttamente i membri della propria famiglia. Esistono tante forme diverse di intervento sulle situazioni di fragilità, come Partito Democratico abbiamo sempre preferito una linea non assistenzialista ma piuttosto “autonomista”, che possa restituire la dignità a chi, per svariati motivi, crede di averla persa.
L’elemosina e la carità cristiana sono forme individuali di intervento che partono sempre dalla volontà di chi offre, non da chi chiede: chi non ha intenzione di dare qualche soldo ad un mendicante non glielo darà, nemmeno a fronte di una esplicita richiesta.
Altro tema, importantissimo, di cui pochi hanno parlato, è invece il retrostante mondo di sfruttamento e racket che spesso incornicia questi fenomeni. Un intervento concreto può essere pensato sull’aiutare le forze dell’ordine a ricostruire la rete di sfruttamento dell’accattonaggio, che è cosa ben diversa dall’emarginare il mendicante. Per fare questo è quanto mai importante, di fronte a queste situazioni, prestare attenzione alle persone bisognose e non, come suggerisce il nostro commerciante, girarsi dall’altra parte.
Per concludere, ritengo ci sia molta più dignità nel chiedere aiuto da parte di chi ha bisogno, piuttosto che nell’utilizzare situazioni del genere per promuovere ridicole iniziative dove alcune persone si elevano ad arbitrari controllori rispetto ad altri.
Giulia Bertelli
Responsabile Welfare PD provinciale