Politica
28 Agosto 2014
Il deputato ed ex presidente dell'assemblea regionale si candida come successore di Errani. Cinque i comitati di supporto nel ferrarese

Regione: renziani in prima linea per Richetti

di Ruggero Veronese | 4 min

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Matteo Richetti (fonte WikiCommons)

Matteo Richetti (fonte WikiCommons)

“Abbiamo deciso. Ci candidiamo a guidare la nostra Regione per i prossimi cinque anni”. Giunge via Facebook, come è ormai consuetudine, la notizia della candidatura del renziano Matteo Richetti come successore di Vasco Errani, per il ruolo di presidente della Regione Emilia-Romagna. Il deputato, originario di Sassuolo e tra i fondatori della sezione Pd di Modena,  parteciperà alla corsa alle primarie della coalizione di centrosinistra, che oltre al Partito Democratico vede nella lista anche Federazione dei Verdi, Italia dei Valori, Partito Socialista e Scelta Civica. Una candidatura che solleva l’entusiasmo anche dei renziani ferraresi, Marattin e Zaghini in prima linea, che a tempo di record hanno già dato vita a cinque comitati di supporto alla sua candidatura nelle varie aree della provincia.

La carriera politica di Richetti, 40 anni, nasce tra le fila della Margherita, di cui guida la sezione modenese fino al 2005. La svolta arriva però nel 2010 con l’elezione in consiglio regionale e la nomina a presidente dell’assemblea. Nel frattempo diventa uno dei più fedeli tra i ‘rottamatori’ renziani e lancia varie battaglie per la trasparenza degli organi amministrativi e per la riduzione dei finanziamenti ai partiti, al punto da vincere il premio “Forbici d’Oro” nel 2011. Anche se questo non gli evita l’anno successivo di finire al centro di un piccolo scandalo sull’utilizzo delle ‘auto blu’, quando Il Fatto Quotidiano dà la notizia di diversi suoi spostamenti con auto a noleggio e autista, anche da mille euro alla volta, nonostante come presidente dell’assemblea regionale percepisse già un rimborso mensile forfettario da 1.200 euro.

In un lungo post Facebook, Richetti illustra le motivazioni e gli obiettivi della propria candidatura. Senza mai citare Vasco Errani o i motivi delle sue dimissioni, il deputato Pd guarda con orgoglio alla regione emiliana, pur sottolineando la necessità di rinnovarne le politiche: “Se restiamo fermi – è uno dei passaggi più espliciti – questo patrimonio rischia di essere disperso. E non possiamo nemmeno permetterci di preservarlo mettendoci sulla difensiva, pensando di conservare la situazione attuale attraverso leggi e provvedimenti che ingabbiano il presente. Per questo cambiare è un imperativo”.

Pur non essendo un vero e proprio documento programmatico, il post di Richetti lascia intendere le sue posizioni liberali, anche in termini di politiche economiche, quando spiega che “la prima grande rivoluzione sarà questa: la dimensione pubblica non può in nessun modo ostacolare qualcosa che contiene in sé opportunità per la comunità. La burocrazia non deve fermare ciò che fa crescere”, e quando propone “una vera e propria alleanza con le imprese e il lavoro. Non c’è un minuto da perdere. Nei prossimi trenta giorni batteremo azienda per azienda, ascoltando, raccogliendo tutto ciò che oggi è d’impedimento alla crescita e al lavoro, fino a programmare azione puntuali per togliere “ganasce” ad un sistema che ha potenzialità enormi”. Ma nel post si toccano anche temi come i servizi pubblici locali (“completeremo il processo di separazione tra indirizzo e gestione, che non può restare in mezzo al guado”), la sanità (“orienteremo la spesa verso la cura piuttosto che verso l’amministrazione dei servizi”), la formazione (“ridare valore alla formazione, al saper fare, al “genio manifatturiero” è fondamentale per non disperdere un tratto distintivo dell’Emilia Romagna nel mondo”) e il turismo (“rafforzeremo nel mondo l’idea legata alla nostra ospitalità e allargheremo la nostra capacità di attrarre persone e interessi investendo nella trasformazione dell’offerta turistica”).

Nel ferrarese, come premesso, sono già sorti cinque comitati a sostegno della candidatura di Richetti, coordinati dai renziani Luigi Marattin (a Ferrara), Eric Zaghini (a Berra), Luca Giordani (a Portomaggiore), Laura Perelli (a Formignana) e Paolo Pavani (a Poggio Renatico). “Siamo molto contenti – si legge in un comunicato congiunto – che Matteo Richetti abbia colto la sollecitazione che, tra tanti in Regione, anche da Ferrara gli avevamo rivolto circa un mese fa. E che, facendolo, abbia raccolto così tanti spunti del documento programmatico che avevamo sottoposto (formazione professionale, servizi pubblici locali, welfare). E siamo anche contenti che finalmente la strada pare aperta per primarie vere, competitive, trasparenti dove scendano in campo tutte le posizioni politiche per contendersi lealmente la candidatura alla presidenza della Regione.  È finalmente stata sconfitta l’idea che si possa trovare l’accordo preventivo su un “big” da contrapporre poi ad outsider vari. Invece speriamo di poter assistere ad una competizione vera, tra pari, in cui nessuno abbia timore di candidarsi ed esprimere la propria posizione. Siamo pronti per cambiare verso anche in Emilia Romagna”.

Elenchiamo di seguito gli indirizzi e-mail da contattare per chi fosse interessato ad aderire o a chiedere informazioni ai comitati: luigi.maratin@gmail.com (Ferrara), zaghini.eric@gmail.com (Berra), lukelg79@gmail.com (Portomaggiore), avv.laura.perelli@gmail.com (Formignana), avv.paolopavani@libero.it (Poggio Renatico).

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