Economia e Lavoro
27 Agosto 2014
Se il Tar dovesse accogliere le istanze di Liberi Azionisti la banca tornerebbe alla gestione ordinaria

Carife, ricorso contro la proroga di Bankitalia

di Ruggero Veronese | 3 min

OLYMPUS DIGITAL CAMERADopo il primo ricorso contro il commissariamento di Carife, l’associazione Liberi Azionisti estende il procedimento anche alla proroga della gestione commissariale imposta da Bankitalia. Con l’obiettivo annunciato – nel caso il Tar dovesse accogliere le sue istanze – di riportare con effetto immediato l’istituto di credito ferrarese alla gestione ordinaria. “Tutte le ragioni del nostro ricorso rimangono immutate. Le condizioni della banca invece no: probabilmente sono peggiorate, anche se è impossibile saperlo con certezza se i commissari straordinari non dicono cosa hanno fatto”. Difficile secondo l’avvocato Francesco Monaldi, legale di Liberi Azionisti, formulare giudizi sullo stato patrimoniale di Carife, ma questo non intacca la certezza sulla quale era basato il primo ricorso: il commissariamento di Carife, secondo l’associazione, non era un provvedimento necessario. E quindi anche dalla conseguente proroga del commissariamento ufficializzata a fine maggio, “altrettanto contestabile”, nasce ora un subprocedimento all’interno dello stesso ricorso. 

Il ricorso di Liberi Azionisti – come illustrato lo scorso autunno da Monaldi – si basa su “un grosso errore metodologico rispetto agli effetti fiscali dovuto alla svalutazione dei crediti”, che avrebbe ingigantito il difetto patrimoniale contestato da Bankitalia all’istituto di credito fino a portarlo a 60 milioni di euro. “L’inserimento di tali effetti – sosteneva l’associazione -, che significa avere un credito d’imposta spendibile, porta ad avere 27,5 milioni di euro in positivo”. E a questo si aggiungeva anche la tempistica con cui la banca nazionale stabilì il commissariamento (quattro anni dopo l’ispezione del 2009) e la mancata cessione, come proposto prima del commissariamento da vari azionisti in assemblea, di Banca Farnese. Tutti provvedimenti che secondo Monaldi avrebbero potuto evitare un provvedimento d’urgenza “che fino a oggi ha fatto più male che bene alla banca”.

Ma su che basi si fonda un giudizio così critico? L’avvocato premette che allo stato attuale il problema fondamentale è il totale riserbo dietro cui si celano le politiche dei commissari straordinari. “Le motivazioni del ricorso contro la proroga sono le stesse con cui contestavamo il commissariamento. E se n’è aggiunta una: la totale mancanza di informazioni da parte della attuale gestione. Non hanno neppure spiegato le motivazioni della proroga, anche se in fondo si intuiscono: in questo anno non hanno combinato quasi niente. Se guardiamo i pochi dati di cui siamo a conoscenza possiamo vedere che il valore delle azioni è precipitato: la gestione commissariale non è stata fatta bene e oggi c’è chi si guarda bene dal diffondere i dati sullo stato patrimoniale della banca”.

Una carenza di informazioni che nelle ultime settimane ha agitato parecchio anche i sindacati, con DirCredito, Fiba Cisl e Ugl Credito che hanno proclamato lo stato di agitazione in polemica con i commissari. Impossibile secondo le organizzazioni dei lavoratori capire se i sacrifici imposti finora ai lavoratori – tra esuberi, blocco delle promozioni e giornate di solidarietà – dovranno continuare ancora, se non si hanno in mano i conti precisi del risparmio ottenuto e dell’attuale stato patrimoniale della banca. “Mi pare che le lamentele dei sindacati siano giustificate – commenta Monaldi -: se non trapela niente è chiaro che non possono dare alcuna risposta ai lavoratori”. Una situazione che ovviamente non riguarda solo Carife, ma che può essere estesa a tutti gli istituti di credito finiti o destinati a finire in regime di commissariamento. “È un problema diffuso – afferma l’avvocato -, visto che purtroppo Bankitalia si comporta come una setta”.

A questo punto secondo Monaldi non resta che continuare l’iter giudiziario e puntare a una sospensione del commissariamento. Il ricorso in origine era diretto al Capo dello Stato, ma l’opposizione di Bankitalia ha fatto finire il caso davanti al Tar. “Ora siamo in attesa della decisione del tribunale amministrativo e dovremo aspettare fino all’autunno. Se il Tar accoglierà il ricorso il commissariamento verrà annullato e gli organi ordinari potranno riprendere vigore. Questo è il nostro primo obiettivo, ma per il momento, finchè non sapremo come finirà il ricorso, è ancora inutile avventurarsi oltre: sarebbero solo ipotesi prive di fondamento”.

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