Lettere al Direttore
26 Agosto 2014

Biblioteca di Comacchio, non sono chiacchiere da bar

di Redazione | 4 min

Liquidare il dibattito (e le conseguenti azioni…) sull’ipotizzato spostamento della Biblioteca Comunale come “ chiacchiere da bar”, sarebbe troppo banale e non farebbe cogliere, invece, l’importanza di questa discussione. Tuttavia, meglio così.

Il Sindaco ha affermato che: “la raccolta firme è strumentale e basata su presupposti errati” (Estense.com del 23 agosto) e che “nulla è stato ufficializzato o deciso, sono state fatte solo delle ipotesi “, e che per il trasloco della biblioteca e degli uffici del Sindaco “ non esiste nessun atto formale” (il Resto del Carlino del 7 agosto).

Spostare la biblioteca sarebbe sbagliato.
Basterebbero queste poche righe della scrittrice Marguerite Yourcenar per far riflettere meglio il Sindaco e la sua Giunta: “fondare biblioteche e’ come costruire granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”.
Il crearsi di un’opinione pubblica critica dovrebbe fare piacere al Movimento 5 Stelle…
Quando fu deciso, agli inizi degli anni ‘80, di costruire a Palazzo Bellini una Biblioteca Civica la scelta fu importante e lungimirante. Comacchio non aveva mai avuto una vera biblioteca pubblica aperta a tutti, pur essendo in passato, una città ricca di raccolte librarie private (ampiamente studiate da Aniello Zamboni). Fu, allora, una scelta di grande democrazia.
Utilizzando i finanziamenti di una legge regionale finalizzata alla costruzione di Centri Culturali, furono progettati a Palazzo Bellini una Galleria d’Arte, al piano terra, la Biblioteca, al primo piano e l’Archivio Storico al secondo piano.
La Biblioteca venne progettata in ambienti idonei ed adeguati (sale di lettura, uffici, deposito…) con scaffalature, mobili, tavoli, sedie disegnati appositamente per quegli ambienti e un’illuminazione studiata per quella finalità. Le medesime caratteristiche non sarebbero mantenute, come ha ampiamente dimostrato Manrico Mezzogori, se la Biblioteca fosse trasferita, ad esempio, negli ambienti che ora ospitano il Museo del carico della Nave Romana: sarebbero spazi mal disposti, poco luminosi e inadatti ad ospitare una struttura così complessa . Senza contare che, eventualmente, adeguare questi spazi alle nuove normative previste per la costruzione di nuove biblioteche sarebbe finanziariamente molto oneroso.
Lo stesso impegno venne rivolto all’allestimento dell’Archivio Storico, da sempre alloggiato in ambienti di fortuna e che, in pochi anni, fu riconosciuto dalla Soprintendenza Regionale di “importanza primaria”.
Per molti anni la Biblioteca Comunale (che nel 1991 fu intitolata a Ludovico Antonio Muratori, studioso modenese che fondò la storiografia italiana moderna applicandosi allo studio della storia di Comacchio nella diatriba Estensi-Papato…) fu crocevia, momento ispiratore e macchina organizzativa di grandi eventi: le importanti mostre della fine degli anni ‘80, De Pisis, Baj, Sebastian Matta, Gentilini, Fortuna Maris, Due donne dell’Italia Antica, Dyonisos – Mito e Mistero…, i concerti d’organo in Cattedrale e le rassegne musicali estive di Aterforum, il teatro ed i laboratori della fine degli anni ‘70, le numerose rassegne cinematografiche, gli studi, le pubblicazioni e i convegni, la Storia di Comacchio, la manifestazione internazione di danza e balletto “Ballo è Bello”, fino al recente ricco calendario delle manifestazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Dal 1991 è iniziata la pubblicazione della rivista semestrale “Anecdota, Quaderni della Biblioteca Civica L.A.Muratori”, stampata fino al 2013, che si è avvalsa della collaborazione di importanti studiosi.
Ora i tempi sono mutati e si sono strutturati gli Assessorati alla Cultura e al Turismo. Oggi, dunque, si dovrebbe dibattere sul nuovo ruolo, sulle nuove necessità e la migliore valorizzazione della Biblioteca Civica (quando è nata aveva un patrimonio librario di poche migliaia di volumi, ora ne possiede più di 40.000) e dell’Archivio Storico, individuando le peculiarità e le problematiche che l’Istituzione Culturale evidenzia. Altro che ipotesi di spostamento! La Biblioteca Civica L.A.Muratori ha bisogno di ulteriori spazi e servizi più adeguati per meglio articolare il proprio patrimonio librario e rispondere alle più mature esigenze dell’utenza e per incrementare quei “fondi” non ancora pienamente fruibili: la raccolta fotografica e la videoteca.
Un patrimonio che andrebbe altresì incrementato. Così pure necessita di ulteriori spazi l’Archivio Storico che, per definizione, si arricchisce continuamente di documenti.
Al piano terra sarebbe da individuarsi la naturale espansione della Biblioteca, permettendo così, contestualmente, anche una più ampia disponibilità di spazi per l’Archivio Storico. La necessità di individuare nuove sedi per allestire una biblioteca per bambini, che permetta lo sviluppo del progetto “Nati per leggere” e il mantenimento nel Centro Storico di una Galleria d’Arte, sede di importanti esposizioni temporanee, necessiterebbero di un confronto pubblico aperto e costruttivo.
Su queste nuove articolazioni degli spazi culturali si dovrà discutere. Come sulla necessaria messa a norma e del superamento delle barriere architettoniche di Palazzo Bellini: di vecchi edifici storici le città italiane sono piene… Su tutto questo dovremmo confrontarci e non su ipotesi sbagliate di trasferimento.
Colgo l’occasione per ricordare che il 2016 ricorrerà il trentesimo anno della fondazione della Biblioteca Civica L.A.Muratori. Il Sindaco e la sua Giunta preparino in modo adeguato questo appuntamento, magari riprendendo gli studi intorno alla Storia di Comacchio: le bonifiche, i Partiti del ‘900, la nascita del turismo… e una rinnovata pubblicazione di “Anecdota”, riavviando proficuamente il dialogo con le Università di Bologna e di Ferrara, ridando spessore culturale e vitalità ad una Istituzione che molti ci invidiano.

Gianni Persanti
già responsabile della Biblioteca Comunale dal 1976 al 2013 ed ex direttore di “Anecdota”

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