Lettere al Direttore
25 Agosto 2014

Psc Comacchio, “voltafaccia politico del M5S”

di Redazione | 5 min

Le nostre posizioni ed idee contro il consumo di territorio sono note da tempo. Fanno parte di una visione evidentemente diversa di “sviluppo” da quella che stiamo vedendo concretizzarsi sul nostro territorio.

Non ci siamo mai sottratti al dialogo, quando questo ci è stato reso possibile, un dialogo “vero” con i modi e tempi dovuti. In questo caso solo oggi a poche ore dal momento finale di approvazione da parte del consiglio comunale, dopo mesi in cui solo qualcuno ha messo a punto norme e piani, ci è stato possibile prendere visione puntale dei documenti che si vorrebbero approvare. Non è stata prevista una nostra audizione in commissione consigliare, né tanto meno è stato previsto, come l’importanza del tema suggerirebbe, un consiglio comunale aperto, o un confronto con il resto della popolazione, e nemmeno l’attivazione di quei metodi di “partecipazione” che pur le norme consento.

Il tema è quindi innanzitutto politico e riguarda anche il funzionamento di questa nostra malandata “democrazia”. Il Movimento 5 stelle, i consiglieri comunali di maggioranza, dovrebbero dirci a questo punto che hanno cambiato idea rispetto a quanto promesso in campagna elettorale, e rispetto a quanto votato con la delibera sugli indirizzi sul PSC appena un anno fa, in cui si diceva testualmente “Arrestare (se possibile invertire) il processo di consumo di territorio, in particolare quello in orizzontale sulla fascia costiera, orientando le politiche di crescita urbana, in particolare sulla costa, verso il riuso di aree già urbanizzate e la riduzione del suolo occupato e del carico urbanistico complessivo”.

Chiediamo quindi a tutti i rappresentanti di questa maggioranza, ovvero del Movimento 5 stelle, visto che stanno facendo altro rispetto alle promesse, di dirci chiaramente che ci hanno preso in giro, e che gli impegni presi, e addirittura votati in consiglio comunale, sono cambiati. Venga ciascuno dei consiglieri a dire chiaramente perché e si assuma quindi chiaramente la responsabilità di questo voltafaccia politico.

Altro discorso, sebbene parallelo e intimamente legato, è l’atteggiamento della Provincia. Ricordiamo che anche per il nuovo Piano di stazione del Parco per la Stazione Centro Storico di Comacchio, i documenti con le norme e le scelte di zonizzazione ci furono mostrati, dopo anni di discussione, solo a pochi giorni dalla loro votazione in consiglio provinciale.

In questo caso iniziammo fin da subito a mostrare la nostra contrarietà a questo tipo di scelte: i famosi circa 190 ettari di territorio destinato a nuove strutture ricettive, erano e rimangono per noi una scelta non necessaria, troppo impattante, non condivisibile. Ma alle scelte del PD in Provincia in qualche modo purtroppo ci siamo abituati: dopo la variante cartografica (ancora ad oggi non corretta) che tolse molte aree boscate dei lidi dalle cartografie di tutela, ora con l’ennesima variante al PTCP ci ritroviamo un altro tentativo di cancellazione dalle tutele art.19 “zone di alto valore paesaggistico ambientale” proprio e solo sui terreni di un solo progetto di impresa (con il comune di Comacchio che sta velocemente procedendo sulla via delle varianti urbanistiche). Come mai? Quali giustificazioni per questa scelta?

Anche in questo caso il problema di fondo è rimane politico: un diverso modello di sviluppo per la costa comacchiese e per il turismo per noi è possibile, senza mettere in gioco e consumare nuovo territorio: migliorando l’esistente, utilizzando aree e strutture dismesse, aumentando posti letto nelle attuali strutture, mettendo mano al patrimonio edilizio da recuperare nel centro storico di Comacchio, etc..

Il ricorso al TAR poi, presentato da Legambiente nazionale, è solo una richiesta di verifica di vari aspetti, alcuni sostanziali, altri più formali, che riguarda proprio le previsioni di ben oltre 190 ettari di territorio di parco e di costa destinati a strutture ricettive. Al momento il tribunale amministrativo ha brevemente esaminato e respinto la “sola” richiesta di sospensione urgente degli atti, che in quanto atti di pianificazione sovraordinata non ha ritenuto di dovere immediatamente e urgentemente sospendere, ma che verranno poi esaminati in un giudizio di merito nei vari gradi di giudizio, con tempi che ancora non conosciamo ma che speriamo siano brevi a beneficio di un maggior chiarezza per tutti.

Comunque vada la vicenda giudiziaria, che è quindi ancora tutta scrivere nel merito, ma che incombe comunque anche sulle decisioni che si vorrebbero prendere in questi giorni (e anche per questo sarebbe a nostro avviso necessaria maggiore prudenza da parte del comune di Comacchio per chiarire, prima di procedere, numerosi aspetti, non ultima la mancata pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna del Piano del Parco, che ancora non è stata realizzata e quindi a onor del vero il piano non sarebbe ancora pienamente effettivo), rimane per noi intatta e centrale tutta la questione politica in merito alle scelte e alle visioni di sviluppo necessarie per il nostro territorio e per il nostro Parco.

Centrali sono inoltre le analisi e le scelte sul tema del Turismo: ribadiamo che oggi il turismo e lo sviluppo economico sono possibili anche senza nuovo consumo di territorio. Esistono opportunità e progetti di impresa che vanno in questa direzione: sosteniamo questi e non altri. La mancanza di posti letto liberi durante tutta la stagione turistica è un assunto mai dimostrato.

Sulla riconversione, riqualificazione ed uso di appartamenti e strutture esistenti in forma di gestione imprenditoriale, anche come albergo diffuso, per l’aumento di una più qualificata offerta turistica, ci troviamo d’accordo: se è dimostrato che funzionano, ed il percorso è virtuoso, allora si prosegua su questa strada, visto che il patrimonio edilizio e di strutture che attendono di essere valorizzate è veramente grande.

Sui campeggi. Dire che Legambiente è “contro” i campeggi è una sciocchezza. Non è così ovviamente. Piuttosto sul tema ci sono delle questioni fondamentali che andrebbero chiarite dal punto di vista delle scelte politiche e tecniche sul turismo, come quella ad esempio sulla assimilazione (trasformazione) dei “Campeggi” in “Villaggi Turistici”: si permetterà in futuro di trasformare direttamente e facilmente un’area destinata a Campeggio in una destinata a Villaggio Turistico? Ricordiamo che la differenza non è da poco, già che sulle prime “solo” il 35% delle piazzole può essere occupato da casette-villette (anche in muratura), e nel secondo si può arrivare anche al 100%. Due opzioni con risvolti ambientali ed economici molto diversi..

Quali sono le scelte politiche urbanistiche generali del comune di Comacchio in questo settore? Anche sul turismo bisognerebbe realizzare un vero e trasparente confronto e lavoro aperto a tutta la cittadinanza e a tutti i contributi, e non limitarlo a pochi ristretti tavoli per operatori o per interessati ai propri progetti di impresa.

Direttivo del Circolo di Legambiente “Delta del Po” – Comacchio

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com