Copparo
11 Agosto 2014
In oltre 20 anni di attività la struttura ha assunto un alto valore storico e culturale. Rossi: "Cercheremo l'aiuto di privati o associazioni"

L’eredità di Anzul: “Non lasceremo l’osservatorio al degrado”

di Redazione | 3 min

unnamed2Copparo. E ora cosa ne sarà dell’osservatorio di Anzul? Se lo chiedono in molti dentro e fuori dalla provincia estense: tutti i curiosi, i viaggiatori e gli appassionati di astronomia che dal 1992 si sono recati a Sabbioncello di San Pietro per incontrare “l’Uomo delle Stelle” Angelo Fiacchi e ascoltare le sue spiegazioni su stelle e galassie mentre osservava con lui il cielo notturno. Il 30 luglio Anzul è scomparso in seguito a una malattia di cui solo la sua cerchia più intima era a conoscenza e al suo funerale si sono recate centinaia di persone, anche per ascoltare le decine di dediche lette in chiesa prima che i parroci facessero riprendere la messa. La dimostrazione che la memoria dell’eclettico ricercatore copparese sarà destinata a durare a lungo. E oggi preservare il suo osservatorio – costruito artigianalmente e perfezionato a mano per oltre 20 anni dallo stesso Anzul – diventa una responsabilità sia verso la memoria del suo artefice, sia verso la collettività.

Com’è comprensibile, i parenti più prossimi di Fiacchi stanno ora attraversando il difficile periodo del lutto ed è prematuro parlare dei loro progetti. Secondo alcuni parenti meno stretti non saranno gli eredi diretti a occuparsi dell’osservatorio, dal momento che la moglie non gode di buone condizioni di salute e il figlio non ha seguito con egual passione gli interessi astronomici del padre. Il compito potrebbe spettare invece al gruppo di amici con cui Anzul trascorreva le serata scrutando dalle lenti del suo osservatorio e che conoscono meglio le nozioni e lo spirito con cui portare avanti il progetto di Fiacchi. Gli stessi amici, ci raccontano alcuni parenti, che hanno seguito con impegno Anzul durante la fase conclusiva della sua malattia e ai quali lo stesso astronomo si sarebbe raccomandato – nel suo modo burbero ma saggio – di non lasciare che la struttura cadesse in rovina.

unnamed3Un ruolo sempre e comunque ‘ufficioso’, quello degli amici di Anzul. Ma a questo punto, per assicurare che la meravigliosa eredità di Anzul non cada nel degrado e nell’abbandono, non farebbe male il ruolo di coordinamento e supervisione di un’istituzione pubblica. Il sindaco di Copparo Nicola Rossi, interpellato da Estense.com, fa sapere che da parte del Comune c’è già un interessamento a farsi carico della situazione. “Si – conferma Rossi -, la nostra idea è di non lasciar cadere nel dimenticatoio quello che Angelo ha costruito in questi anni, anche perchè ci sono apparecchi e materiali che hanno un valore incredibile, sia per la loro storia sia per la qualità oggettiva con cui sono stati raccolti e realizzati. Ora stiamo lavorando per capire che tipo di lavoro sarà possibile fare: se c’è qualche privato disposto a collaborare potremmo discutere con lui, altrimenti cercare contatti con una onlus o con un’associazione culturale. Dobbiamo salvaguardare la storia di questo nostro concittadino”.

Discorsi su cui continueremo a tenervi aggiornati nelle prossime settimane, visto che ora tutti si mostrano consapevoli della necessità di lasciare un po’ di serenità alla famiglia. “Dovremo ovviamente parlare con la moglie di Angelo – conclude Rossi -, in fondo siamo a casa sua e ora la cosa più importante è lasciar passare il momento più difficile per la famiglia. Angelo è sempre stato un punto di riferimento per tante persone e tanti giovani: tutti noi che abitiamo nella zona alla sera vedevamo interi gruppi andare nel suo osservatorio. Faremo in modo che resti sempre nella memoria”.

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