Vittorio Lodi con Gianfranco Fini

“La Festa Tricolore, per storia e tradizione, in questa edizione potrebbe segnare un cambio di passo e generazionale della destra italiana e contestualmente lanciare un segnale tangibile di visione futura e programmatica, accantonando le vecchie ruggini, proponendo un confronto pubblico sul palco tra Fini, Berlusconi e Alfano in cui, dinnanzi ai militanti, si prendano impegni su programmi da attuare sotto un unico tetto per ridare futuro al centrodestra e quindi al Paese”.

È questa la proposta lanciata a mezzo stampa dal leader di Libertà e Futuro Daniele Baldini, che proponendo un tentativo di pacificazione tra i leader storici e contemporanei del centrodestra si becca un secco no dall’organizzatore della Festa Tricolore Vittorio Lodi, che dice di “rimanere basito”.

Per quanto non sarà lui a proporre gli inviti, “che vengono decisi da Roma”, alla Festa Tricolore – che quest’anno raggiungerà la 33esima edizione dal 12 al 14 settembre e che vedrà il ritorno di Fini – Vittorio Lodi Berlusconi non ce lo vuole, ed è categorico nell’annunciarlo. “Si può fare tutto, ma che a Mirabello venga Berlusconi… Io un condannato non lo vedo bene a Mirabello”, è il suo commento lapidario. “Piuttosto Renzi – scherza Lodi proseguendo – ma anche lui ormai si mette d’accordo con Berlusconi, facciano loro. Io poi sono un ex carabiniere, rispetto anche tutti, ma i condannati rimangono condannati”.

Daniele Baldini

Per l’organizzatore della Festa non ci sarebbe invece nessun problema ad intavolare una discussione con Alfano, “con cui ho un buon rapporto”.

Non è ancora chiaro tuttavia se l’invito di Baldini cadrà completamente nel vuoto o possa sopravvivere, seppur azzoppato, in assenza del programma definitivo: “Non posso dire niente, decide Roma, non so chi sarà invitato”, conclude Vittorio Lodi.