Cronaca
29 Luglio 2014
I quattro complici avrebbero creato il sito web e le credenziali dell'istituto proponendo vantaggiosi investimenti

Truffa della banca fantasma, anche un ferrarese a processo

di Redazione | 2 min

computerC’è anche un ferrarese, Gennaro Palma, tra i quattro imputati per la “truffa della banca fantasma” scoperta dalla procura di Trento dopo la segnalazione di una famiglia di imprenditori locali. Un’inchiesta che – se il tribunale trentino riconoscerà le tesi dell’accusa – descrive uno dei più macchinosi ed efficaci stratagemmi escogitati da un gruppo di truffatori per mettere a segno il proprio raggiro. I quattro infatti si sarebbero addirittura inventati una banca – con tanto di sito web e finti funzionari – per ingannare la famiglia Lazzeri, proprietaria di un cinema multisala a Trento e in cerca di una banca capace di un istituto capace di fornirgli garanzie bancarie per gli investimenti.

Tutto comincia nella primavera del 2008, quando i Lazzeri si rivolgono al proprio commercialista di fiducia di Bolzani, Giovanni Battista Alberti (anch’egli tra gli imputati per la presunta truffa) per un suggerimento su come acquisire liquidità per un investimento nel cinema. Alberti suggerisce quindi un’operazione finanziaria dalla rendita assicurata presso la “Floris Bank” di Londra, che in cambio di un investimento di un milione di euro avrebbe offerto una garanzia di tre milioni. Fidandosi del commercialista, i Lazzeri si mostrano interessati alla possibilità e subito partono i contatti con i – sedicenti – mediatori della banca inglese.Tra questi c’è anche il ferrarese Gennaro Palma, oltre a Giulio Alberico e a Marcio Mongardini, che si presentava addirittura come presidente dell’istituto finanziario.

I Lazzeri hanno diversi incontri con gli agenti della Floris Bank in Italia e in Svizzera e alla fine decidono di accettare le condizioni offerte dalla Floris Bank. Passano però diversi mesi e dalla banca non arriva alcuna garanzia per gli investimenti. Gli imprenditori trentini provano a chiedere spiegazioni ai ‘mediatori’ che avevano gestito l’operazione, che provano a giustificare il ritardo appigliandosi anche alla crisi finanziaria che dalla fine del 2008 comincia a mordere i mercati. È solo quando fanno partire l’esposto alla procura di Trento che si scopre dell’inesistenza della Floris Bank: una banca fantasma, mai esistita nei registri inglesi e il cui sito web – secondo la procura – sarebbe stato creato ad hoc dai quattro indagati per raggirare la famiglia Lazzeri e altre vittime e convincer loro della solidità dell’investimento.

Il processo si è aperto ora nel tribunale di Trento, che ha rigettato l’istanza di incompetenza territoriale di alcuni avvocati difensori e ha fissato la prossima udienza al prossimo ottobre. Il capo di accusa per Mongardini (principale imputato), Alberico, Alberti e per il ferrarese Palma è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al riciclaggio di denaro, reati per cui Mongardini è stato arrestato nel 2009 in seguito a una vicenda assai simile.

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