Politica
29 Luglio 2014
Dubbi e sospetti del Movimento 5 Stelle sull'affiancamento al nuovo amministratore dell'Holding Ferrara Servizi

Caso Paramucchi: “Serve a garantire fedeltà all’apparato”

di Redazione | 3 min

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badia paramucchiE’ stato annunciato come l’uomo nuovo e a prova di detrattori, nel segno del rinnovamento e ricambio generazionale, oltre che del risparmio. Poi il sindaco Tagliani ha deciso di affiancare al neo amministratore unico della Holding Ferrara Servizi, il giovane Francesco Badia, l’ex amministratore Paolo Paramucchi. Al di là delle motivazioni e delle considerazioni politiche che già molti hanno avanzato, il risultato dell’operazione non sembra andare nella direzione dello sbandierato taglio alle spese. I conti sono presto fatti: in precedenza Paramucchi percepiva circa 50mila euro l’anno per quell’incarico, che ora ricopre Badia per 34mila euro, affiancato però dallo stesso Paramucchi per 80mila euro.

Dopo le inevitabili proteste da parte delle opposizioni – da Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia) a Vittorio Anselmi (Forza Italia) – a rincarare la dose contro la scelta del primo cittadino è il Movimento 5 Stelle, che già in Commissione di controllo aveva avanzato dubbi sulle scelte dei quattro nominati nelle partecipate, provocando lo sdegno di Tagliani e dei consiglieri di maggioranza. L’obiettivo dichiarato da Tagliani con l’incarico a Paramucchi è quello di affiancare al giovane e preparato Badia una persona che potesse permettergli di acquisire quell’esperienza sulla gestione dell’Holding che può essere appresa solo sul campo e con la pratica. Non è dello stesso avviso il M5S, che, dopo aver sostenuto sulla base dei curricola che i quattro nominati delle partecipate (Holding, Afm Amsef e Sipro) sono “ancora una volta persone di apparato dalla lunga carriera nelle strutture leagte in qualche modo direttamente o indirettamente al partito”, sostiene ora che “l’outsider del gruppo era apparso proprio il giovane  dottor Badia, dal curriculum pregno di titoli, incarichi, esperienze all’estero, ricerche, consulenze, convegni e progetti, alcuni dei quali finanziati proprio dal Comune di Ferrara e del cui risultato pratico e costi sarebbe interessante sapere” e che “un simile Superman, spacciato come il nuovo che avanza e a cui vorremmo dare ampio credito, debba aver bisogno del ragionier Paramucchi, dalla lunga carriera colma di poltrone tra cooperative, società, enti e sindacati, recentemente pure condannato per reato ambientale (risoltasi con un’oblazione di poco più di 1500 euro), ci sembra manovra quantomeno sospetta”.

Per il Movimento 5 Stelle ferrarese è più probabile che il “sostegno” di Paramucchi a Badia sia di altro tipo. “Forse – si chiedono i grillini – l’inesperienza che preoccupa Tagliani è quella nell’amministrare la Holding rimanendo all’interno di certi solchi ben tracciati e dai quali è proibito uscire? La Società infatti esercita le funzioni di indirizzo e controllo del Comune nei confronti di alcune partecipate, tra cui l’intoccabile mamma Hera Spa, l’opaca Amsefc Spa, la monopolista Ferrara Arte Spa e la fallimentare Ferrara Fiere Congressi Srl e Ferrara Tua. In altre parole, una grossa fetta del potere Pd sulla città”. “Probabile – conclude il Movimento 5 Stelle – che l’esperienza di Paramucchi garantisca, oltre a scongiurare l’oblio del ragioniere, la fedeltà all’apparato e alle sue linee guida nella gestione. Con buona pace degli sbandierati rinnovamento, trasparenza e merito e con la domanda urgente che sorge spontanea: ma quanto ci costerà la dirigenza di Holding Ferrara Servizi?”

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