Cronaca
27 Luglio 2014
Gasparini: "In 19 giorni si sono registrate 10 sequenze sismiche. Preoccupazione per l'eventuale correlazione con le attività sperimentali del laboratorio"

Cavone, aumento di eventi sismici. “Bisogna fare chiarezza”

di Elisa Fornasini | 4 min

OLYMPUS DIGITAL CAMERANuovo esposto alla procura della Repubblica di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo per far luce sul terremoto di maggio 2012, sull’evento sismico dello scorso 20 giugno e soprattutto sulle vicende che stanno dietro al rapporto Ichese e al rapporto finale sulle sperimentazioni a Cavone. “Questo esposto firmato da comitati e da gruppi di cittadini – annuncia Luigi Gasparini, medico igienista in prima linea per la salute pubblica e per le tematiche legate al rischio sismico – è stato consegnato ieri per integrare il precedente depositato il 13 giugno, perché bisogna mantenere alta l’attenzione e fare chiarezza su queste vicende. La politica, invece, sta andando nella direzione di tranquillizzare i cittadini preoccupati, istituendo dubbie commissioni di esperti statunitensi, incaricati con scarsi criteri di trasparenza e informazione”.

Le preoccupazioni di molti cittadini riguardanti la possibile correlazione tra attività antropologiche e terremoti, sono fortemente aumentale dopo il recente evento sismico del 20 giugno, fra l’altro avvenuto con ipocentro ad una profondità di 3,5 km a poco più di una decina di km dalla zona del pozzo di reiniezione Cavone 014, profondo 3,4 km ed oggetto di recentissime prove di iniezione liquidi in forte pressione. A preoccupare di più è l’eventuale correlazione tra l’evento sismico del 20 giugno con le attività sperimentali del Laboratorio Cavone iniziate in aprile e conclusesi il 16 giugno. “Dal 18 giugno in soli 19 giorni – spiega Gasparini – si sono registrati dieci eventi sismici nel raggio di 20 km da Cavone, mentre negli ultimi tre mesi del 2013 ne erano avvenuti solo 8, e solo 4 dal primo gennaio al 17 aprile. Si tratta di una recrudescenza davvero anomala in quanto l’aumento delle sequenze sismiche è avvenuto dopo un periodo di graduale fase decrescente delle scosse, sia in frequenza che in intensità”.

A questo si aggiunge “il tardivo e non esauriente comunicato ufficiale congiunto emanato il 20 giugno dai soggetti controllori (Regione Emilia Romagna e Mise) e da quello controllato (Padana Energie-Gas Plus), che ha aggravato ancora di più il pesante clima di sfiducia di molti cittadini nei riguardi delle autorità competenti”. Una sfiducia partita già con la tardiva pubblicazione del rapporto Ichese. A questo proposito, nell’esposto si richiede perché “la Regione Emilia Romagna abbia reso pubblico il rapporto Ichese due mesi dopo esserne venuta in possesso e perché non abbia preso immediatamente provvedimenti di sospensione delle attività in corso nel sottosuolo profondo, sia nell’ambito dello sfruttamento degli idrocarburi che nell’ambito dello sfruttamento delle acque geologiche profonde. E, in maniera particolare, provvedimenti di sospensione dell’attività invasiva di sfruttamento degli idrocarburi dell’impianto del Cavone, indicato nel rapporto come possibile innesco degli eventi sismici del 2012”.

A detta del referente per la Provincia di Ferrara dell’associazione Medici per l’Ambiente Isde, la sfiducia cresce con la scoperta di eventuali conflitti di interesse di alcuni degli esperti stranieri incaricati dello studio finale sulle sperimentazioni a Cavone. Tra i sei scienziati, infatti, due lavorano al Massachussets Institute of Technology, il quale ha rinnovato la collaborazione con Eni. “Come mai – si chiede Gasparini – sono stati chiamati due esperti del Mit che lavorano a ricerche finanziate da Eni nel quadro di una collaborazione Eni-Mit? Dopo la squallida vicenda della secretazione del rapporto Ichese, non era conveniente e necessario evitare qualsiasi conflitto di interesse?”. Oltre a non capire chi ha individuato e incaricato i consulenti, “non è chiaro neanche quanto tempo abbiano lavorato per studiare i dati elaborati e redigere il rapporto finale di 139 pagine compresa la bibliografia. Una ventina di giorni sono troppo pochi per fare tutto il lavoro”.

I risultati, inoltre, “non sono validati dall’istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia“, il quale ha riferito che “pur non entrando nel merito dei risultati ottenuti, attesta la validità del modello generato”. “Ma allora a chi tocca entrare nel merito dei risultati?” si domanda un sempre più sconcertato Gasparini, che rimarca anche una “sospetta commistione nelle attività e nelle comunicazioni congiunte tra soggetti controllori e soggetto controllato”.

L’ultimo aspetto definito “non chiaro” riguarda la coltivazione dei pozzi geotermici 001, 002 e 003 di Casaglia, “la cui concessione trentennale è scaduta il 19 luglio e sulla quale non risulta esservi un esito positivo della procedura di valutazione di impatto ambientale”. “Ho fatto quattro richieste di accesso – racconta Gasparini – ma non ho ricevuto nessuna risposta. Al 31esimo giorno arriva la risposta della Provincia che annuncia la proroga della concessione, ma non sono stati mai fatti controlli in questi 30 anni e manca anche la valutazione di impatto ambientale. Tutto questo è un atto non legittimo”.

L’esposto è stato firmato da cittadini singoli o costituitisi in comitati o associazioni , fortemente preoccupati per i rischi di sismicità indotta: comitato FerrAriaSalute di Malborghetto di Ferrara, associazione Amici della Terra di Ferrara, comitato spontaneo No Triv a Fe di Ferrara, gruppo spontaneo No Triv Cento di Cento, associazione Riprendiamoci il Pianeta di Sassuolo di Modena, comitato cittadini “Sisma.12”, “Cento in Movimento”, Partito Pirata Italiano di Ferrara, gruppo Amici di Beppe Grillo – Meetup “5 Stelle per Cento e frazioni” e gruppo spontaneo S.Agostino.

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