Poggio Renatico
25 Luglio 2014
Calvano: “Rinnovamento vero con persone nuove che ragionano con la loro testa”

Poggio, Malaguti nuovo segretario

di Redazione | 4 min

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L'iniziativa è organizzata dalla sezione Anpi poggese, il cui presidente, Angelo Zuccatelli, porterà i saluti prima dell'intervento di Paolo Minarelli, presidente dell'Anpi di San Pietro in Casale

unnamedPoggio Renatico. La chiarezza del risultato si ha già all’inizio delle operazioni di voto. Se per i numeri bisognerà attendere fino a tarda serata, il sentimento dell’assemblea dei democratici poggesi, chiamati giovedì a votare il nuovo segretario di circolo, non lascia adito a dubbi coi suoi applausi scroscianti alle parole di Pino Malaguti e alla tiepida accoglienza riservata all’outsider Marta Ambrogiani. Intorno alla mezzanotte il verdetto rispecchia quello che tutti al parco Primo Maggio avevano capito: finisce 137 a 31 per Malaguti, che viene così eletto segretario del circolo poggese del Pd e che si porterà con lui altre nove persone nel direttivo. Per la Ambrogiani invece solo due seggi.

Si conclude così la disfida poggese per il Pd che nell’ultimo periodo, tra insuccessi e divisioni, non aveva risparmiato polemiche. Che, sebbene marginalmente, sono continuate anche durante il congresso.

Gli appelli all’unità durante la discussione dei discorsi – di Calvano, Malaguti, Vitellio, Ambrogiani e tanti altri – hanno la meglio, ma il clima in sala – gremita, con 160 persone presenti –, non è comunque dei migliori: Vitellio è costretto a riprendere l’assemblea durante la maggioranza degli interventi a favore della Ambrogiani per l’eccessiva confusione, la capogruppo in consiglio comunale Elettra Garuti non è tenera con lei: “per me tu sei Ambrogiani, non Marta, e siccome quando ci incontriamo per strada non ci salutiamo io per te sono Garuti, non Elettra”.

Dopo i duri discorsi di apertura dei due candidati – durante i quali la Ambrogiani ha spiegato di essere stata stupita dal fatto che la candidatura di Malaguti fosse ‘renziana’ chiedendone il ritiro dell’appellativo, mentre Malaguti risponde che il marchio Renzi non è appannaggio di nessuno –, la maggioranza degli intervenuti tuttavia spinge per il buonsenso e il basta alle lotte interne. Da Marco Bergami a Virna Sabattini, passando per Vitellio e Calvano, il messaggio è chiaro: il partito deve tornare ad essere più incisivo e lasciarsi alle spalle le lotte interne per ritornare a vincere dopo la bruciante sconfitta delle amministrative, puntando anche sui giovani. Le declinazioni sono diverse, ma il messaggio non si discosta troppo da quei punti cardine.

Si arriva alla fine, e i candidati parlano ancora: “Il fatto che ci sia stato un dibattito è già positivo di suo, non siamo qui per espugnare il fortino della segreteria”, dice la Ambrogiani; “Il futuro è una risorsa fondamentale su cui costruire il nuovo Pd. Dobbiamo abbandonare i discorsi correntizi”, risponde Malaguti.

A mazzi da dieci si contano le schede, e il risultato espresso dalle urne è chiaro. Malaguti ringrazia gli elettori, la Ambrogiani si congratula con lui e Vitellio ringrazia gli iscritti, arrivati a quota 274 durante il congresso, ricordando il percorso fatto fin qui: “Ero qui quando si dimise il segretario, quando provammo a prendere il Comune, quando in assemblea facemmo la drammatica analisi del voto. Questo congresso ha avuto un grande battage mediatico, che non si era mai visto per un congresso di circolo. Speravano che in questo congresso volassero parole forti o non ci fosse nessuno. Vi do un comunicato stampa: siamo qui e siamo tanti”.

Dopo di lui il monito finale di Calvano, dal quale la storia dei democratici poggesi andrà scritta: “Voi ora dovete prendervi il Pd. Il rinnovamento è vero quando arrivano persone nuove che ragionano con la loro testa, e questa cosa va somatizzata il più possibile. Affinché ci sia un rinnovamento serve che in questo circolo le guerre che si protraggono da vent’anni vengano messe da parte. Troppe volte anche nel Pd abbiamo messo delle facce nuove e poi è rimasto tutto uguale, mentre è ora di entrare nel merito delle discussioni. E’ una cosa scontata ma a Poggio non è mai successa. Per venir fuori da una sconfitta tutti quelli che hanno partecipato devono fare un po’ di autocritica. Non importa se in pubblico o in privato, fatela anche quando andate a letto, da soli, ma fatela, perché Poggio è una realtà importante per questo territorio, anche alla luce dei processi di fusione che stanno procedendo qui intorno. Non so cosa abbia in mente il sindaco Garuti, ma spero non abbia in testa di rimanere l’ultimo comune singolo dell’alto ferrarese”.

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