Eventi e cultura
28 Luglio 2014
Un maxi programma da 650mila euro. La metà a 4 soggetti. Tutte le voci, anche quelle meno note

Sisma e cultura. Ecco dove sono finiti i soldi pubblici

di Elisa Fornasini | 4 min

buskers pubblico duomoOltre 650mila euro per risollevarsi dal terremoto e dalla crisi investendo sui nostri cavalli di battaglia: cultura e turismo. Risorse finite a circa una sessantina di soggetti pubblici e privati. E tra questi quattro fanno la parte del leone, collezionando da soli la metà di tutto il ‘bottino’. È quanto emerge dal rendiconto del programma stralcio di azioni progettuali denominato “Ferrara e il sisma: crisi come opportunità?”, pensato per il riavvio delle attività economiche delle aree colpite dagli eventi sismici del 2012. Il progetto, che ha sostenuto costi pari a 650.775,48 euro, è stato finanziato con un contributo della Regione Emilia-Romagna di 300 mila euro e il restante dal Comune di Ferrara.

Il programma di azioni progettuali prevedeva due linee di intervento: il rilancio del sistema turistico museale e il consolidamento e la valorizzazione degli eventi cittadini. Il primo, del costo complessivo di 231.076,63 euro, è stato molto forte su tre macro aree: analisi della portata turistica dei musei cittadini e investimento sui museo maggiormente apprezzati dal turista (111.562,96 euro); interventi per migliorare la commercializzazione dei musei cittadini in stretto contatto con il sistema imprenditoriale (67.254,47 euro); e la sperimentazione di specifiche iniziative per l’introduzione di innovazioni nei contenuti (52.259,20 euro).

Fin qui, le ‘slide’ degli amministratori. Ma a chi sono andate queste risorse e soprattutto come le hanno utilizzate? Ad esempio tra gli investimenti sui musei maggiormente apprezzati dal turista figurano ben 72.592,02 euro affidati alla ditta Copat per la gestione dei servizi logistici a palazzo Schifanoia e al tempio di San Cristoforo alla Certosa. Ma a balzare maggiormente all’occhio sono le risorse concesse a iniziative “per migliorare la commercializzazione dei musei cittadini, in stretto contatto con il sistema imprenditoriale”. Anche se usare il plurale forse è impreciso: tutti i fondi sono finiti, anche se con diverse voci, alla carta “MyFe”. Dall’adeguamento della biglietteria elettronica (4.831,20 euro alla ditta Xpsoft) alla stampa (2.240,00 alla ditta Italia Tipolitografica), dal sito internet (4.499,99 euro alla ditta RedTurtle), all’ideazione grafica (3.993,00 euro alla ditta Vivivi), dalla traduzione in inglese dei testi del materiale inglese (249,26 euro alla ditta Inlingua) alla traduzione del sito (481,90 euro alla ditta Help srl). Anche se il contributo più sostanzioso è quello dato alla Fondazione Ferrara Arte per la collaborazione al progetto MyFe e Tourist Card che porta nelle casse 38.779,12 euro, seguito dopo dalla Fondazione Teatro Comunale per la collaborazione al progetto di vendita online, che ha richiesto al Comune 12 mila euro.

Anche le iniziative sperimentali per “l’introduzione di innovazioni nei contenuti” fanno la voce grossa. Dal rendiconto, infatti, emerge che sono stati destinati 48mila euro all’associazione Yoruba per la realizzazione del progetto “Ho un museo in mente” che, secondo le informazioni più recenti relative a novembre 2013, si propone di riallestire il percorso museale di Schifanoia con l’utilizzo di nuove tecnologie.

Anche la seconda linea di intervento, del costo complessivo di 419.698,85 euro, è stata divisa in tre macro aree: eventi da consolidare ed eventi nuovi da promocommercializzare (350.205,87 euro), iniziative in grado di aumentare il valore turistico dell’evento (48.073,84 euro) ed eventi capaci di veicolare l’immagine di Ferrara in Italia e all’estero (21.419,14 euro). Analizzando nel dettaglio ogni categoria, la prima è stata a sua volta divisa in due interventi. Uno per individuare gli eventi che maggiormente caratterizzano Ferrara nell’immaginario del turista, in cui troneggia il Festival Internazionale che, con 130mila euro, riceve il contributo più sostanzioso di tutto il pacchetto. Si classifica al secondo posto il festival musicale Ferrara sotto le stelle con 70mila euro e il Ferrara Buskers Festival con 50 mila euro.

Una parte delle risorse è stata invece destinata al sostegno di iniziative nuove che potessero catalizzare l’attenzione di segmenti di pubblico nuovi e diversi. È questo il caso di Altroconsumo Festival, per cui sono stati destinati 45mila euro a Ferrara Fiere e Congressi che ha speso una parte di risorse anche per il progetto “Lungo il Po” di cui è difficile dire quale target abbia portato in città. Stessa cosa per l’evento Diari di Viaggio (poco più di mille euro), Giardini Estensi (3 mila euro), Castello Autunno (più di 17mila euro), Meme Makers Exposed (7mila euro), la mostra Now (3 mila euro) organizzata da Udi Ferrara e lo sviluppo del sistema di gestione sostenibilità ambientale aventi UOMCT (9680 euro alla ditta TUV).

Il festival dei musicisti di strada torna anche tra le iniziative in grado di “aumentare il valore turistico dell’evento”, per cui sono stati destinati altri 11mila euro. Sempre per questo obiettivo sono stati concessi 15mila euro alla ditta Lbn per la realizzazione del progetto Talking walls, i ‘muri parlanti’ che incuriosiscono i passanti in piazza Municipale. Infine, tra gli eventi “capaci di veicolare l’immagine di Ferrara in Italia e all’estero”, i contributi più sostanziosi sono stati dati alla ditta Iniziative turistiche per la partecipazione Borsa 100 città d’arte (10 mila euro) e alla ditta Kuva per la realizzazione di un video promozionale (4.559,14 euro) in collaborazione con lo Iat.

In tutta questa sequela di interventi e spese per fare della crisi un’opportunità, compariamo anche noi. A Scoop Media Edit, editore di Estense.com, sono stati destinati 854 euro per la pubblicità di “Metti un castello d’autunno” e 326,70 per “Castello estense serate a corte”.

Il testo completo della determina

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