Lettere al Direttore
24 Luglio 2014

Crac Coopcostruttori, soci sovventori messi da parte

di Redazione | 3 min

<<Absit iniuria verbis>> (Sia lontana l’ingiuria dalle parole). Si usa questa espressione quando quello che si dice potrebbe essere male interpretato, fino a sembrare quasi offensivo, mentre invece nelle intenzioni c’è soltanto intendimento costruttivo e amore per la verità.

Passate le elezioni comunali, desidero rimarcare che sarebbe opportuno incominciare a parlare di una problematica che, a mio parere, dovrà essere affrontate nel futuro prossimo venturo dalla nuova amministrazione argentana: il mnemonicidio della disastrosa situazione economia, con l’inevitabile aggravante dell’età avanzata, di una parte non trascurabile di cittadini argentani, più sfortunati. Mi riferisco agli ex soci sovventori coinvolti nel crac finanziario della Coopcostruttori. Dai carteggi risultavano oltre tremila soci sovventori; ora saranno molti di meno per intuibili motivazioni naturali, comunque depauperati dei propri risparmi e della sicurezza che ne sarebbe derivata.

I risparmi volatilizzati erano le riserve dei nonni, ma ora resta ben poco. Per ironia della sorte, dei soci sono deceduti con la convinzione di disporre ancora di un gruzzolo, solo perché i figli non hanno avuto il coraggio di informarli. Per contrastare questo ulteriore mnemonicicio, non vedo oggi altra opportunità che tentare di coinvolgere la persona più autorevole a cui questi sfortunati cittadini potrebbero guardare con fiducia nella speranza di non essere dimenticati. Non esclusa anche una maggiore trasparenza degli atti dei commissari governativi. Da una indagine statistica di alcuni anni fa risultava chiaramente che la maggioranza dei soci sovventori coinvolti nel crac era da accreditare ad una fascia di età intorno ai 60/65 anni; sono strascorsi undici anni e le conseguenze non sono difficili da valutare. Ad eccezione di una coraggiosa minoranza che si è valsa delle iniziative volontarie dei comitati Carspac 1 e 2, con differenti percorsi motivazionali indubbiamente rispettabili, la maggioranza è ben lontana dalla evoluzione dei fatti.

Dopo un lungo silenzio, Il mio pensiero va ora al primo cittadino, come ultima risorsa; ma non desidero coinvolgerlo solo come una figura istituzionale legata alla politica. Mi rivolgo anche all’umanità e al senso di responsabilità di Antonio Fiorentini uomo solidale che, ancora sindaco in Argenta, ne avrebbe merito encomiabile se ogni tanto si ricordasse che è stato e continua ad essere l’amministratore anche delle persone che hanno perduto tutto, per cause non loro. Dalla attività dei commissari non emerge nulla. I soci sono come anime perse per l’età avanzata e per la carenza di cognizioni tecniche e procedurali. Insomma non sanno a chi rivolgersi, e l’angoscia aumenta.

In questa situazione molte domande emergono spontanee <<A che punto sono arrivati i commissari con i loro tentativi di recupero crediti? Tutti i creditori prioritari sono stati pagati? Ci sono ancora immobili da vendere? Quali sono i rapporti attuali con le banche? Sono ancora tanti i contenziosi? Ci saranno dei dividendi per i chirografari, ultima ruota del carro tra gli aventi diritto? Ma ce ne sono altre che attendono risposta! Non si chiede certo al sindaco una soluzione dei problemi, ma almeno l‘iniziativa di mantenere un periodico rapporto informativo con i soci, interessandosi presso i responsabili della nuova gestione Coopcostruttori.

A questo punto è più che doveroso che ci sia disponibilità ad uscire dal prosieguo silenzioso politico istituzionale che non giova certo ai soci; in definitiva che ci sia qualcuno che si renda disponibile ad agire come intermediario.

Ebbene questo, caro sindaco, ritengo rientri a pieno titolo tra i suoi impegni primari, scomodi finché vuole, di amministratore presente e coscienzioso. E’ augurabile che dopo tanto silenzio, i commissari si degnino di dare qualche risposta, se opportunamente stimolati e incalzati dal rappresentante delle istituzioni – in questo caso, il sindaco – visto che a loro volta sono espressioni del ministero dell’economia e quindi devono esplicare quanto richiesto.

Tommaso Carnacina, Argenta

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