“Il metodo è sempre quello: sottrarre a un ente i servizi principali, quindi, una volta svuotato, dichiararne la morte”. Non usa mezzi termini Natale Vitali della Fp-Cgil contro la riforma delle Camere di Commercio, il motivo che ha portato alla mobilitazione di questa mattina davanti alla sede Cciaa di Ferrara.

Un presidio fatto di volantinaggio e di manifestini con i quali sono state tappezzate le vetrate dell’edificio di largo Castello e via Borgoleoni, in contemporanea con la manifestazione nazionale a Roma alla quale ha partecipato un’altra parte dei 61 dipendenti dell’ente camerale ferrarese. Una manifestazione unitaria indetta dalle tre sigle sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, per dire “no” all’articolo 28 del Dl 90/2014, il decreto sulla pubblica amministrazione, che prevede il dimezzamento dei diritti camerali versati dalle imprese e il passaggio, nell’ultima versione del disegno di legge “Italia semplice”, del Registro delle Imprese al Ministero dello Sviluppo Economico, senza peraltro – come riferiscono i sindacati – nessuna previsione sul futuro del personale coinvolto e sui possibili processi di riorganizzazione.

“Un disegno di legge che taglia i servizi al territorio – dichiara Natale Vitali – mentre invece vi sarebbe la necessità di una reale riforma del sistema camerale, capace di riorganizzare gli enti e razionalizzare i costi,  senza però mettere a rischio i servizi”. Una riforma, quella auspicata dai sindacati, che faccia leva sul patrimonio di competenze esistenti e garantisca servizi di alto livello alle imprese, sostegno efficace allo sviluppo economico dei territori e posti di lavoro agli occupati. Inutile, anzi dannoso secondo in sidnacati, tagliare i finanziamenti, ridurre le sedi e le funzioni, disperdendo anche le competenze.

“Vogliamo dare un forte segno di protesta – aggiunge Claudia Canella della Cisl Fp – contro un disegno di legge che Napolitano ha bollato come un pout pourri di provvedimenti, con i quali si predispongono atti che mirano al taglio delle Camere di commercio. Tagliare risorse alle Camere di commercio significa allontanarsi dal territorio, con perdita di conoscenze e competenze professionali. Da parte nostra non c’è preclusione a eventuali riforme delle Cciaa, ma non accettiamo i tagli lineari. La caratteristica di questa manifestazione è che sia i lavoratori che le stesse Camere di commercio si trovano sulla stessa lugnhezza d’onda e le persone che ci lavorano hanno ben  chiaro l’impegno, non è una mera difesa del posto di lavoro”. Fra l’altro, come ricorda Claudia Canella, la Camera di commercio di Ferrara non presenta conti in rosso: “Se facciamo di tutta l’erba un fascio, non raddrizziamo le storture del paese “.