È stata confermata nel primo pomeriggio di oggi, attorno alle ore 13, la tragica notizia della morte di Giuseppe Turri, l’architetto comacchiese scomparso in provincia di Bolzano dopo essersi allontanato con la moto dalla propria abitazione. Il suo corpo senza vita è stato trovato in fondo a un dirupo nei pressi del Monte Penegal, ai confini con la provincia di Trento, dai soccorritori impegnati da giorni nelle ricerche, attivate da una conoscente che ne aveva denunciato la scomparsa.
La questura di Bolzano non avanza alcuna ipotesi sulla dinamica della morte di Turri, caduto per decine di metri in una gola che costeggia i tornanti della strada. L’unica certezza è che l’architetto non può essere rimasto coinvolto in un incidente stradale, dal momento che la sua motocicletta si trovava parcheggiata in un albergo dove l’architetto 39enne aveva alloggiato pochi giorni fa. Le forze dell’ordine hanno ritrovato il suo corpo ieri sera, ma la conferma della sua identità è giunta solo nelle ultime ore, attraverso un riconoscimento visivo da parte di un parente accorso a Bolzano dopo la scomparsa. Turri infatti era sprovvisto dei propri documenti e le tremende ferite riportate nella caduta ne rendevano impossibile un riconoscimento fotografico.
L’architetto viveva a Bolzano da diversi anni, per motivi di lavoro. Alla notizia della sua scomparsa polizia e carabinieri hanno attivato le ricerche, ipotizzando che l’uomo potesse essere caduto con la moto lungo una strada di montagna e potesse essere soccorso in tempo. Una speranza che, purtroppo, è stata vanificata dal tragico ritrovamento di ieri sera.