Comacchio
20 Luglio 2014
I 200 mila euro "potrebbero essere investiti nel restauro del palazzo abbandonato al degrado"

Mezzogori: “Il sindaco torni a palazzo Patrignani”

di Redazione | 3 min

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Riordino del deposito della Casa Museo Remo Brindisi. In campo anche la Protezione Civile

Nelle giornate del 16, 17 e 24 marzo si sono svolti importanti lavori di riordino del deposito principale della Casa Museo Remo Brindisi. Grazie alla collaborazione dell'Associazione di Volontariato di Protezione Civile "Trepponti" di Comacchio, con l'intervento operativo e competente dei volontari del Nucleo Beni Culturali, parte dell'Associazione stessa, è stato possibile riorganizzare l'intero spazio con il contenuto

Comacchio. Manrico Mezzogori, nelle vesti di rappresentante della lista civica “Alternativa Democratica per le Autonomie Locali”, si schiera a favore del comitato Piazza del Popolo contro il progetto del sindaco Marco Fabbri di spostare parte della biblioteca comunale da palazzo Bellini, dove attualmente è dislocato il museo espositivo del carico della nave romana, per ricavarne gli Uffici del sindaco e del suo entourage con un costo di 200 mila euro.

Se l’attuale amministrazione comunale, “notoriamente parsimoniosa nelle spese”, è disposta ad investire 200 mila euro per lo spostamento degli Uffici del sindaco, Mezzogori si chiede “se non sarebbe più necessario investirli nel restauro di palazzo Patrignani, la cui facciata si sta completamente sgretolando, recuperando comunque una sede di notevole prestigio per l’attività del primo cittadino di Comacchio”.

Anche perché, a detta di Mezzogori, “menomare l’unicità architettonica interna e filologica di palazzo Bellini arrecherebbe un danno considerevole all’organizzazione dell’itinerario culturale che si articola nei vari piani dell’edificio. Credo che la sede attuale della biblioteca comunale con i suoi ampi spazi per la consultazione e le sue vaste sale per la lettura,sia una delle poche operazioni culturali ben fatte di cui va riconosciuto,per quanto a malincuore,a tutte quelle amministrazioni passate che hanno investito risorse economiche per realizzare,per quello che mi è dato di conoscere personalmente,una istituzione tra le più dotate,più belle e organizzate non solo in Italia ma anche all’estero. Senza considerare l’immenso archivio storico e relativi fondi frutto di donazioni che ancora in parte sono da sistemare. Certamente palazzo Bellini è una cornice ideale che valorizza ancor di più il contenitore culturale e la sua ampiezza si predispone per ulteriori sviluppi futuri”.

Tra questi sviluppi futuri non figurerebbe quello degli uffici del sindaco anche se, secondo Mezzogori, quella degli spostamenti ti tali uffici da parte dei vari sindaci comacchiesi che si sono succeduti nel tempo, è “una vera ossessione”. “Nel 1993 il neo sindaco Pierotti spostò gli Uffici di propria competenza presso palazzo Patrignani – ricorda Mezzogori – un gioiello di casa patrizia acquistata dal Comune di Comacchio per 300 milioni di vecchie lire sul finire degli anni ‘60. Una cifra considerevole per quei tempi. Ne vennero spesi parecchi per adeguamenti impiantistici al fine di allocare i nuovi uffici comunali. Anche allora ci furono polemiche. Tuttavia quella scelta ebbe il merito di valorizzare il nostro patrimonio storico immobiliare. Poi con il compianto sindaco Giglio Zarattini si ritornò ancora nell’attuale sede di piazza”.

Da allora palazzo Patrignani, “patrimonio storico-architettonico,con le sue prestigiose suppellettili (patrimonio di tutta la collettività), è stato abbandonato ad un colposo degrado”. Ed è da questa considerazione che nasce l’idea di Mezzogori di investire questi famosi 200 mila euro in un recupero architettonico del palazzo, che potrebbe tornare ad avere funzionali istituzionali.

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