Comacchio
18 Luglio 2014
Il consigliere Bignami (Fi-Pdl) chiede di accertare eventuali irregolarità e assumere provvedimenti

S.Camillo e legionella, due casi scottanti in Regione

di Redazione | 3 min

hospice codigoroDue casi “scottanti” della sanità ferrarese, quello della legionella nel’Hospice di Codigoro e dell’entrata in funzione dell’ospedale di comunità al San Camillo di Comacchio, sono arrivati sui tavoli della Regione attraverso due distinte interrogazioni del consigliere Galeazzo Bignami (Fi-Pdl).

Il presunto caso di legionellosi a Codigoro era stato sollevato da Manrico Mezzogori della Consulta popolare San Camillo, che aveva lanciato l’allarme sugli elevati valori del batterio nella struttura, al quale aveva risposto il direttore del Distretto Sanitario Sud-Est, Sandro Guerra, sostanzialmente confermando i motivi dell’allarme ma escludendo complicazioni e assicurando che erano in corso azioni che avrebbero portato a breve al rientro nei valori fisiologici del batterio. Il consigliere regionale Galeazzo Bignami, tuttavia, ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti sulla situazione dell’Hospice di Codigoro dove – ricorda – a seguito di un decesso di un paziente, già ospite della struttura, avvenuto per un presunto caso di legionellosi nel mese di luglio 2013 all’ospedale di Valle Oppio a Lagosanto, “da oltre 10 mesi è in corso un’attività di sufflaggio sugli erogatori di acqua potabile”. Il consigliere riferisce come, in base a dichiarazioni dei gestori rese alla stampa locale, nella stessa struttura sarebbero stati riscontrati altri tre casi di pazienti all’antigene siero gruppo n.1. “In base a un documento diffuso dalla Dirigenza Asl risulterebbe – segnala sempre Bignami – che non siano mai state effettuate le azioni per la prevenzione del rischio così come stabilito nelle Linee guida regionali per la sorveglianza e il controllo della legionellosi (come previsto dalla delibera della Giunta regionale DGR n.1115 del 21 luglio 2008). Anzi, da tale documento si evincerebbero valori di presenza di legionella persino negli ospedali di Argenta e di Valle Oppio notevolmente superiori ai valori enunciati nelle Linee guida regionali, come apparso sui giornali locali in diverse occasioni nel novembre 2013”.

Bignami chiede pertanto se gli organismi regionali competenti siano al corrente della situazione, quali siano eventualmente le azioni intraprese e se sia stata accertata la correttezza delle procedure attivate dall’Asl di Ferrara, dal momento che “ancora oggi è in corso l’attività di sufflaggio presso la struttura socio-assistenziale di Codigoro”.

Ben diverso il caso dell’ospedale San Camillo di Comacchio richiamato dal consigliere in una seconda interrogazione. Qui, infatti, dall’ottobre 2013 è entrato in funzione l’ambulatorio dei medici di medicina generale, mentre dal primo giugno 2014, riferisce ancora Bignami nel testo dell’interrogazione, sarebbe stato attivato, al suo interno, un modulo di Ospedale di Comunità di 20 posti letto. Lo stesso consigliere segnala però che, “in base alla legislazione nazionale e regionale, come si evince dal Documento programmatico 2013-2015  “Un nuovo approccio allo sviluppo della rete dei servizi di assistenza primaria e la realizzazione degli Ospedali di Comunità”, emanato dal competente Servizio regionale, tali attività comportano la necessità del rilascio di una preventiva autorizzazione regionale e dell’obbligatorio provvedimento all’esercizio di tali attività da parte del Comune territorialmente competente, ovvero del sindaco”. A tutt’oggi, tuttavia, non risulterebbe – scrive Bignami – che l’Asl di Ferrara abbia richiesto tali autorizzazioni. Il consigliere chiede quindi alla Giunta se sia a conoscenza di questo fatto, quale giudizio esprima nel merito e quali provvedimenti intenda assumere.

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