Mesola
8 Luglio 2014
I consiglieri di opposizione: "Non si può assegnare una delega a chi è indagato per inadempienze rispetto alla stessa delega"

Strage di Massenzatica tra omertà e sfiducia

di Redazione | 4 min

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di Elisa Fornasini

OLYMPUS DIGITAL CAMERAMesola. La strage del ponte di Massenzatica, in cui persero la vita quattro giovani il 18 marzo scorso, era evitabile. “Il ponte, di proprietà del Comune di Mesola e non della Provincia di Ferrara, non era a norma e l’assessore ai Lavori Pubblici Dario Zucconelli ne era a conoscenza – affermano i consiglieri Luciano Tancini e Primo Marchetti. – Una situazione di mancanza di sicurezza stradale già denunciata nel 2008 in consiglio comunale dall’allora consigliere Lucio Maccapani, in pratica c ’erano tutte le informazioni per intervenire in tempo (o mettendo in sicurezza il ponte o chiudendolo) e per evitare incidenti mortali”.

Per questi motivi, per i due capigruppo di ‘Cambiamento e Crescita’ e ‘Creare Futuro’, “è inconcepibile che Zucconelli sia stato riconfermato nel suo ruolo di assessore ai Lavori Pubblici, Urbanistica e Turismo nonché alla carica di vicesindaco, dal neo sindaco Gianni Michele Padovani”. In più c’è l’aggravante dell’aspetto giuridico: “L’assessore Zucconelli risulta incompatibile per la carica designata dal sindaco Padovani – spiega Tancini – in quanto non presenta i requisiti previsti dall’art. 2 degli ‘Indirizzi per la nomina o la designazione dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni’ approvati dopo la nomina della giunta, proprio nelle stesso consiglio di insediamento. Questa norma prevede che le persone nominate in rappresentanza del Comune non debbano avere procedimenti penali in corso, un requisito non posseduto da Zucconelli che risulta nel registro degli indagati”. In effetti i nomi indagati per la tragedia di Massenzatica sono quelli di Zucconelli, Lorenzo Marchesini (ex sindaco di Mesola), Fabio Zanardi (dirigente ai lavori pubblici di Mesola), Marcella Zappaterra (presidente della Provincia di Ferrara), Davide Nardini (ex assessore ai lavori pubblici della Provincia) e Mauro Monti (dirigente della Provincia).

“Abbiamo chiesto pareri a più legali – assicurano i due membri dell’opposizione – e hanno confermato che la nomina di assessore rientra nelle nomine non elettive, e quindi che vale questo requisito. Abbiamo già fatto presente nel primo consiglio dell’11 giugno che Zucconelli risulta incompatibile con la sua carica, ma lo stesso assessore e sindaco hanno negato, dichiarandosi all’oscuro dei fatti. Eppure Zucconelli è stato raggiunto da un avviso di garanzia a fine marzo, sapeva di essere indagato prima di presentare le candidature il 25 aprile e prima di venire nominato l’11 giugno. Per questo Zucconelli ha dichiarato il falso – commenta il consigliere di centrodestra – dato che poteva presentarsi come consigliere comunale ma non come assessore”. E infatti nella mozione di sfiducia presentata si legge che “si ravvisa anche il reato di falso in atto pubblico”.

“Noi contestiamo solo la nomina ad assessore, non cerchiamo di criminalizzare nessuno ma abbiamo un dovere verso i cittadini – specifica Primo Marchetti . – Non ci si può assumere l’onere di assegnare una delega a chi è indagato per inadempienze rispetto alla stessa delega, anche se è stato determinante per la vincita alle elezioni. Per questo pretendiamo che il sindaco esca allo scoperto”. La cosa che dà più fastidio al capogruppo di Creare Futuro, quindi, è quella che chiamano “l’omertà che vige in consiglio. Fa arrabbiare il senso di onnipotenza di Zucconelli e Padovani, che si sentono protetti ed immuni. È come lottare contro i mulini a vento”.

Rimanendo nella metafora di Cervantes, Don Chisciotte e Sancho Panza hanno presentato una mozione di sfiducia mercoledì scorso. “Il regolamento prevede che si aspettino dieci giorni per la discussione – spiega Tancini – ma il sindaco ha deciso di discuterla questo giovedì, in un consiglio dedicato alla Tasi e alla Tari. Per questo chiederemo di spostare la discussione al prossimo consiglio, perché una tematica così delicata deve essere affrontata come unico punto all’ordine del giorno e a porte chiuse per garantire la privacy di Zucconelli”. Nella mozione che presenta “l’inadeguatezza di Zucconelli sul versante politico” e “l’incompatibilità dell’assessore sul versante istituzionale”, si chiede di approvare la mozione di sfiducia e di sollevare Zucconelli dall’incarico con esecuzione immediata.

L’assessore, dal canto suo, parla di strumentalizzazioni politiche. La risposta di Tancini è perentoria: “Dopo 4 morti, un avviso di garanzia e la chiusura del ponte predisposta dal perito del tribunale, non si può parlare di strumentalizzazioni. L’auspicio è che Zucconelli faccia un passo indietro ma, se così non fosse, noi non ci fermeremo e prepareremo un esposto alla corte dei Conti e alla procura della Repubblica”. Una battaglia per evitare altre stragi sulle strade “visto che altri ponti versano in condizioni discutibili e altri tratti di strade ed incroci presentano elevati livelli di pericolosità, per i quali nulla è stato fatto dal Zucconelli”.

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