Politica
22 Luglio 2014
Il Pd ha speso 30mila euro. Manca ancora Forza Italia

Spese elettorali, mancano i nomi dei donatori

di Daniele Oppo | 5 min

unnamedSono stati pubblicati nell’albo pretorio del Comune di Ferrara i rendiconti delle liste elettorali per le candidature alle elezioni del 25 maggio scorso. La differenza rispetto alle precedenti tornate, salvo l’unico caso di Valori di Sinistra, è la mancata indicazione dei “donatori”.

Le spese più ingenti fanno capo al Pd. I sostenitori di Tagliani hanno speso in totale 30.179,24. Secondo il report depositato presso l’albo pretorio le obbligazioni assunte ammontano a 12.533,98 euro. Tra i contributi di persone fisiche si registrano 9082 euro, 8000 da “soggetti diversi” e 6166,75 di “mezzi propri” (vale a dire direttamente dal partito politico di riferimento). In totale i contributi sono stati 23.248,85 euro. Le spese sostenute si dividono in 15099,97 euro per produzione acquisto o affitto di materiali e mezzi per la propaganda, 4491,48 per le la loro distribuzione e diffusione sugli organi di informazione, nei cinema e nei teatri; 3623,35 per l’organizzazione di manifestazioni in luoghi pubblici. Altri 6.964,44 euro sono rubricati come “spese forfettarie” per sede elettorale, spese di viaggio e soggiorno, spese telefoniche e postale.

Quanto alle singole voci non sono indicate le generalità di coloro che hanno versato, nonostante le indicazioni della Corte dei Conti per la rendicontazione delle spese elettorali lo prevedano in caso di elargizioni da parte di persone fisiche superiori ai 5,000 euro. Se i soggetti sono diversi dalle persone fisiche, bisognerebbe invece indicarne la denominazione.

Per il Movimento 5 Stelle le uscite autocertificate sono state di 748,04 euro, 550 derivanti dalle offerte effettuate nei banchetti informativi dai privati cittadini e 198,04 euro da autofinanziamento da parte di attivisti e simpatizzanti. Le spese sono invece ripartite in 109,39 euro per eventi, conferenze e comizi; 402,84 per volantini e 235,81 per i manifesti elettorali.

La lista Giustizia, Onore e Libertà di Francesco Rendine ha documentato invece entrate pari a 25.429 euro, tutte provenienti da contributi di persone fisiche. Di questi, 25.169 euro sono stati utilizzati per l’acquisto, la produzione e la diffusione di materiali e mezzi per la propaganda mentre soli 260 euro sono stati utilizzati per le manifestazioni.

Budget molto più risicato per Sinistra, Ecologia e Libertà, che ha potuto contare su finanziamenti pari a 4.071 euro, quasi tutti provenienti dal partito regionale (3.571 euro) e soli 500 euro di autofinanziamento. I costi sono suddivisi in mille euro per stampa e fotostampa di manifesti e scritte murali, 818 per la pubblicazione e la presentazione delle candidature e 670 per la presentazione e pubblicazione del programma. A questo vanno aggiunte le “spese varie”, ovvero 960 euro per artisti, Siae e service e 623 indicati come spese generali.

Tutto in casa per la lista civica Ferrara Futuro Insieme: nella dichiarazione è esplicitato che le spese elettorali a favore del candidato sindaco Marica Felloni “sono state integralmente sostenute dalla stessa candidata sindaco, ed ogni candidato ha pagato le proprie spese elettorali con fondi personali”. Nel complesso la lista civica ideata da Simone Lodi ha speso 6.903 euro suddivisi in spese a favore della candidata sindaco e spese per in candidati consiglieri. Per la Felloni le uscite sono state: 300 euro per manifesti e materiale pubblicitario, 20 per stampati e fotocopie, 115 euro per aperitivi e colazioni in occasione delle conferenze stampa. Tra le “spese varie”, 50 euro per le spese telefoniche, 100 per il carburante, 32 per le marche da bollo, 27,20 per pennelli e colla per appendere i manifesti, 20 per l’occupazione di suolo pubblico, 7 per pagare l’imposta di servizio su pubbliche affissioni e pubblicità e 5,7 euro per pedaggi autostradali. Più sostanziosa la spesa per i volantini con curriculum dei 24 candidati consiglieri: 6.230 euro.

Per Centro Democratico – Voto per Fe di Rossella Zadro, lista in appoggio a Tiziano Tagliani, le entrate sono state di 5.026 euro, 3.026 provenienti da erogazioni liberali di persone fisiche e i restanti da persone giuridiche (delle quali non è nota l’identità). Nessun contributo invece dal partito nazionale. Le spese sono state quasi tutte per stampati e volantinaggio (4.836 euro) e il resto in spese bancarie e cancelleria. Qualcosa è rimasto in cassa: 2,10 euro.

Un’Altra Ferrara di Mario Zamorani ha collezionato 883 euro esclusivamente tramite autofinanziamento. La ripartizione delle spese è stata di 598 euro per manifesti, volantini, timbri e buste postali, 90 euro per l’affitto di sale comunali (2 manifestazioni), 45 per le spese postali, 50 per la distribuzione di volantini e 100 per effettuare pubblicità tramite i social network.

Singolare il rendiconto di Fratelli d’Italia-An, che certifica di non aver né speso né ricevuto soldi per la campagna elettorale.

La Lega Nord invece ha usato 2mila euro qualificati come “mezzi propri (contributi del partito)”, spendendo 1.414,40 euro per produzione, acquisto, affitto di materiali e mezzi per la propaganda, 400 euro per le manifestazioni, 161,85 per la presentazione della lista. In totale le spese ammontano dunque a 1976,25 euro con un avanzo risultante di poco più di 23 euro.

Molto più analitico il rendiconto della lista Valori di Sinistra di Giuseppe Fornaro, che indica in maniera chiara i nomi dei sovvenzionatori. Le entrate, pari a 3.509 euro, sono dovute ai contributi di Massimiliano Fiorillo (Idv), Andrea Ricci (Rifondazione) e Francesco Fiori (Comunisti Italiani) che hanno donato mille euro a testa, ai quali vanno aggiunti i 210 euro provenienti dalla vendita di garofani il 1° maggio e i 299 euro guadagnati con una cena di autofinanziamento. Le spese – tutte per la produzione di materiale di propaganda e per un incontro elettorale – sono state pari a 3.379 euro. La rimanenza, poco meno di 130 euro, è stata devoluta in beneficenza all’associazione Onlus Africa Twende di Ferrara.

Manca ancora all’appello – salvo nostra svista – Forza Italia, che ha sostenuto la campagna elettorale del candidato Vittorio Anselmi, Il termine per la presentazione è indicato dalla Corte dei Conti in 45 giorni dall’insediamento del consiglio comunale (a decorrere quindi dal 16 giugno).

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