Cronaca
30 Giugno 2014
D'ora in poi si chiamerà Consorzio Futuro in Ricerca. Fiorentini: “Anche con la nuova denominazione manterremo stretti rapporti col territorio"

Conzorzio Ferrara Ricerche cresce e cambia nome

di Redazione | 2 min
Giovanni Fiorentini

Giovanni Fiorentini

Nell’assemblea dei soci del Consorzio Ferrara Ricerche (Cfr) è stato approvato il bilancio 2013, chiuso con un avanzo di amministrazione di 28 mila euro, che sarà destinato a sostenere la ricerca di giovani talenti nella fase di transizione fra Università e mondo delle aziende.

Il bilancio presenta spese destinate alla ricerca per quasi 6 milioni di euro, compresi 3 milioni di euro per borse di studio, assegni di ricerca e contratti con giovani ricercatori. I costi della gestione del Cfr, invece, assommano a 885 mila euro, incluse le spese per il personale amministrativo, gli oneri fiscali e le spese di funzionamento.

Un bilancio più che positivo: nel corso del 2013, sono stati stipulati nuovi contratti di ricerca per quasi 6 milioni di euro, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. Di questi contratti, circa l’80% in valore proviene da aziende private e solo il 10% dei committenti proviene dalla provincia di Ferrara.

Dato che l’attività è ormai proiettata in ambito nazionale e internazionale, l’assemblea ha deciso di cambiare nome e la nuova denominazione scelta per identificare l’ente sarà Consorzio Futuro in Ricerca. “Anche col nuovo nome – afferma il presidente Giovanni Fiorentini – manterremo strettissimi rapporti col territorio, poiché la missione del consorzio è quella di valorizzare le attività svolte da università, enti e aziende ferraresi nell’ottica più ampia possibile”.

“Manterremo la sigla Cfr, anche come segno di continuità col passato – sottolinea Fiorentini che però ha lo sguardo rivolto verso il futuro. – Il futuro del paese sta proprio nella ricerca e, per coglierne i frutti, è necessario che università ed aziende procedano assieme, così come ci chiede l’Europa di Horizon 2020. In questo processo è importante poter disporre di opportune cinghie di trasmissione fra pubblico e privato come Cfr, Ilo e i laboratori del Tecnopolo”.

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