Cento
17 Maggio 2014
Ancora non è noto il verbale sull'idoneità degli ex appartamenti dove sono stati trasferiti gli uffici comunali

Ispezione dei vigili del fuoco a Palazzo Piombini

di Redazione | 2 min

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Cento. Il “Caso Palazzo Piombini” a Cento è ancora lontano dall’essere risolto, ma un passo avanti è stato probabilmente compiuto giovedì scorso, 15 maggio, con il sopralluogo dei vigili del fuoco di Ferrara, richiesto ancora lo scorso 14 aprile dal presidente della Consulta Cento-Penzale, Mauro Bernardi, e dallo stesso Bernardi sollecitato poche ore prima del sopralluogo con una nota inviata al comandante dei vigili del fuoco di Ferrara, dell’Emilia Romagna e nazionale.

La questione sollevata da Bernardi e successivamente dal Movimento 5 Stelle è inerente ai dubbi sui requisiti di sicurezza, salubrità e idoneità all’uso di uffici pubblici dell’amministrazione degli ex appartamenti del palazzo, utilizzati da decine di impiegati e decine di utenti ogni giorno. Si tratta di richieste di verifica sulla normativa antincendio per quanto riguarda le uscite di sicurezza, l’esistenza della scala antincendio, la presenza degli estintori, della segnaletica di evacuazione ed altro ancora. Tutte cose che si accertano con una ispezione dei locali, esattamente quella effettuata giovedì mattina dai vigili del fuoco. Ancora però non è dato sapere dell’esito di tale ispezione, come riferisce Bernardi: “Ho già richiesto copia del verbale del sopralluogo fatto ieri, ma è prevedibile che faranno di tutto per tirarla per le lunghe come è ormai prassi consolidata di questa Giunta comunale”.

Secondo Bernardi gli ex appartamenti di PalazzoPiombini non avrebbero le caratteristiche per ospitare uffici pubblici e aperti al pubblico. “Prima che arrivassero i i vigili del fuoco – racconta Bernardi – qualcuno è passato per gli uffici a dire di tenere le porte blindate aperte. Infatti un grave pericolo per gli impiegati di quegli uffici – ed eventuali cittadini presenti – sono proprio le porte blindate che si aprono verso l’interno. In caso di incendio o di scossa di terremoto queste porte potrebbero “deformarsi un po’” e chiudere dentro le persone senza possibilità di scampo. Per non dirvi della scala di sicurezza esterna. Della cosa ho messo al corrente anche il presidente della Regione Emilia Romagna in quanto la Regione paga per quei locali-trappola 70.000 euro all’anno per tre anni.  Con una somma simile si potevano trovare locali a pian terreno già predisposti per essere utilizzati come uffici. La cosa verrà fuori e oltre al problema sicurezza faremo luce anche sul perché hanno voluto andare proprio a Palazzo Piombini”.

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