Incendio nella notte in via Gerusalemme Liberata
Intorno alla mezzanotte un appartamento in via Gerusalemme Liberata è andato a fuoco, non si sono ancora accertate le cause ma l'innesco potrebbe essere dovuto all'esplosione di una bombola del gas
Intorno alla mezzanotte un appartamento in via Gerusalemme Liberata è andato a fuoco, non si sono ancora accertate le cause ma l'innesco potrebbe essere dovuto all'esplosione di una bombola del gas
I carabinieri forestali hanno denunciato cinque ditte della provincia di Ferrara per la gestione illecita di rifiuti edili
La Procura di Ferrara ha nuovamente chiesto l'archiviazione per l'allora direttore del distretto Sud-Est dell'Ausl di Ferrara e per un'operatrice telefonica del 118, inizialmente indagati per omicidio colposo relativamente alla morte di Francesco D'Antoni, deceduto ad Argenta il 20 marzo 2021 per infarto miocardico acuto
Due ferraresi, una donna di 46 anni e un uomo di 55 anni, rispettivamente amministratore di diritto e di fatto di una società fallita con sede nell'Alto Ferrarese, sono stati condannati a 6 anni e 4 anni e 4 mesi dal tribunale di Ferrara con l'accusa di bancarotta fiscale
Massimiliano De Marco, presidente e legale rappresentante della Servizi Ospedalieri Spa, società appartenente al Gruppo Rekeep di Bologna, è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste nel processo relativo alla fornitura di mascherine facciali filtranti Ffp2 all'Azienda Sanitaria Locale di Bari
Un parroco accusato di pedofilia, mentre il padre della presunta vittima viene imputato per estorsione proprio ai danni del religioso. Si complica sempre più il caso di un prete della provincia ferrarese che in questi mesi sta affrontando il processo per i presunti atti di pedofilia verso il figlio di una coppia a cui aveva dato ospitalità. Un accusa che l’imputato aveva sempre negato, affermando di essere finito nella “trappola” del padre del bambino che, minacciato di sfratto, avrebbero detto al religioso: “Se mi cacci ti denuncio per pedofilia”.
La vicenda ha inizio nel 2010, quando la famiglia giunge in un paese della provincia ferrarese e viene ospitata dal don, 60 anni, che offre loro vitto e alloggio. Ben presto la convivenza inizia a stare stretta e il prete invita la famiglia ad andarsene. Il 35enne non la vede allo stesso modo e ne nasce una causa civile che darà ragione al sacerdote. La famiglia – marito, moglie e due figli piccoli – però non trasloca nemmeno dopo la sentenza di occupazione abusiva dell’appartamento. Intanto parte la denuncia per violenza sessuale ai danni del bambino della coppia, di pochi anni. Si parla di particolari attenzioni ricevute dal minore durante una festa di compleanno.
Ne è nato così un “doppio processo”, in cui il ‘don’ accusa il padre di bambino di estorsione, ma è a sua volta accusato di atti di pedofilia. Su questo fronte il tribunale sta vagliando le istanze difensive, in particolare per quanto riguarda l’alibi che il prete ha presentato per il giorno dei fatti. La denuncia per minacce ed estorsione era stata stoppata invece di fronte alla richiesta di archiviazione della procura. Un’archiviazione che ha trovato l’opposizione formale degli avvocati Claudio Maruzzi e Marcello Carmelo, difensori del prete, raccolta dopo l’ultima udienza dal giudice Tassoni, che ha disposto l’imputazione coatta per il padre del bambino. Ora la procura avrà due settimane di tempo per formulare l’accusa, poi partirà anche il processo ‘a parti invertite’ in cui il don sarà presente come parte civile.
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