Recensioni
24 Aprile 2014
Al Mast di Bologna fino al 30 agosto

Una mostra sul “Capitale Umano”

di Redazione | 2 min

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CAPITALE UMANO Mostra - Max ALPERT, Worker, 1930Aperta dal 23 aprole, al Mast di Bologna, per rimanere in parete fino al 30 agosto prossimo, e curata da Urs Stahel, la mostra “Capitale Umano” una lunga teoria di 254 fotografie che documentano il rapporto tra industria e lavoratori.

Il Settecento fu il secolo delle rivoluzioni, a cominciare da quella demografica. Verso la metà del XVIII secolo, infatti, la popolazione europea iniziò a crescere con un ritmo decisamente sostenuto rispetto alle epoche precedenti. Tra le cause principali di questa crescita sicuramente è da considerarsi il calo della mortalità, dovuto alla scomparsa della peste, alla diminuzione delle carestie ed all’ acquisizione di migliori condizioni igienico-sanitarie. Ma la rivoluzione più importante, che porterà radicali cambiamenti nel modo di vivere e relazionarsi delle persone, sarà la Rivoluzione Industriale.

Questo fenomeno ebbe forti ripercussioni sulla società, sulle conoscenze ed il modo di pensare del genere umano. Se da un lato l’industria mutò radicalmente la vita delle persone, d’altro canto ora la sua esistenza è impensabile senza di esse, senza i lavoratori. Fino a pochissimo tempo fa, prima che la recente ondata di automatizzazione trasformasse la produzione in un processo affidato in gran parte alla tecnologia, uomini e macchine, industria e lavoratori erano davvero un unicum. Questa unitarietà, questo imprescindibile legame ha trasformato le grandi fabbriche, come quelle che producono macchine, in comunità autonome. Risalgono all’inizio del XX secolo le prime strutture per il dopolavoro che offrivano alle persone occasioni di svago e di formazione. La storia dell’industria coincide anche con il racconto dell’evoluzione dei rapporti tra lavoratori ed imprese da sempre caratterizzate da negoziazioni sulle condizioni lavorative, nonché dalla nascita dei sindacati.

Attraverso le immagini delle persone nei luoghi di lavoro, la mostra punta l’attenzione sul ruolo determinante che il capitale umano ha sempre svolto nello sviluppo dell’economia e della società.

Tra gli Artisti in esposizione si ricorda: Anselm Adams, Robert Doisneau, Emanuel Evzeikhin, David Goldblatt, Brian Griffin, Jacqueline Hassink, Erich Lessing, Jery Lewczynski, Ugo Mulas, Sebastião Salgado, August Sander, Larry Sultan and Mike Mandel, Jakob Tuggener, Max Vladimirovic Alpert

In concomitanza con “Capitale Umano”, la Fondazione Mast sarà presente a Fotografia Europea a Reggio Emilia, a partire dal 2 maggio, con la mostra “Erich Lessing – Il lavoro e i lavoratori dopo la guerra, dalla collezione della Fondazione Mast”. Con i suoi scatti, Lessing seppe cogliere con grande sensibilità ed acume la forza e l’energia con cui gli uomini del suo tempo furono in grado di ricostruire l’Europa dopo la seconda guerra mondiale, trasformandola in un continente prospero e fiorente.

Mast, Manifattura di Arti
via Speranza, 40/42 – Bologna
Orari: da Martedì a Sabato 10.00– 19.00

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