Sport
23 Aprile 2014
Il nuovo presidente della società sogna di portare le Dimedia a disputare un Superbowl

Ferrandino, il “guerriero” delle Aquile

di Redazione | 3 min

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fotoTra le novità del nuovo corso delle Dimedia Aquile Ferrara 2014, c’è anche un nuovo presidente che, nel solco tracciato dal suo predecessore Luca Borra, attuale vicepresidente, sta vivendo da protagonista l’avventura in Ifl del team estense. Si tratta di Alfredo Ferrandino, un uomo che nel football americano è cresciuto, vivendo da protagonista l’epopea di questo sport in Italia. Sposato, con un impegno professionale importante come responsabile di filiale del corriere Brt di Ferrara, ha scelto come hobby di allenare, e non solo, le Aquile; anche se ovviamente in questo contesto la parola hobby assume il significato di passione e impegno totale.

La carriera sportiva di Ferradino è assolutamente di primo piano: inizia nel 1984 e si sviluppa in dieci anni vissuti intensamente tra le fila dei Warriors Bologna, prossimi avversari in campionato delle Aquile. Con il team felsineo Ferrandino, che gioca defensive lineman, disputa oltre ai campionati anche due tornei delle basi nato e partecipa a ben quattro Superbowl italiani, con tre sconfitte nel 1983, 1984 e 1988, e una vittoria nel 1986, nella finale disputata a Bologna contro gli Angels Pesaro. In carriera Alfredo ha vestito anche la maglia della nazionale diventando Campione Europeo nel 1983, in una squadra che schierava anche come punto di forza Alex Guio, giocatore storico delle Aquile Ferrara, anche lui, oggi, membro del coaching staff delle DiMedia Aquile. Tre domande secche a Ferrandino, per conoscerlo meglio.

Alfredo, cosa ti ha convinto a diventare presidente delle Aquile?

“L’entusiasmo nei precedenti due anni da allenatore e soprattutto la convinzione di essere entrato a far parte di uno staff di tutto rispetto che reputo unico in Italia, con persone che stimo tantissimo. Ci siamo dati degli obiettivi ponderati, raggiungibili, ambiziosi ma realistici; questo approccio ha determinato il mio sì a questa avventura”.

Cosa ti aspetti da questa tua esperienza e quali sono i tuoi sogni/progetti per questa squadra?

“Questa per me è una squadra unica nel suo genere, i miei sogni sono quelli di portare questo team nel giro di tre anni a disputare un Superbowl. Per quanto riguarda le Aquile come società, vogliamo fortemente creare un centro di riferimento per il football americano a Ferrara con il riassetto del campo di gioco, il Mike Wyatt Field, portandolo ad essere uno degli impianti sportivi più prestigiosi della città”.

L’ultima domanda è d’obbligo. Come vedi e vivrai il derby di sabato prossimo al Lunetta Gamberini? Ti senti ancora un presidente Aquile “guerriero”, così come ti sei definito alla presentazione della squadra nella sala consigliare del Comune di Ferrara?

“Dentro di me è rimasta una parte di guerriero, ed è esattamente quello che voglio trasmettere ogni partita ai ragazzi delle Aquile. Essere guerriero non vuol dire appartenere a una squadra, ma aver dentro di sé quei valori sportivi che ti permettono alla fine di ogni partita, comunque vada, di essere soddisfatto di quanto hai fatto per la tua squadra e per i compagni. Detto questo, ovvio che tiferò senza alcun dubbio per le Aquile, e farò di tutto affinché possano vincere il confronto”.

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