Vigarano Mainarda. Una grande folla, con anche tanti bambini, ha partecipato alla via Crucis con il Cristo morto che, da oltre novant’anni, si svolge ogni anno il venerdi santo che precede la Pasqua. Le case erano illuminate, diverse avevano esposti anche i paramenti alle finestre, lungo il percorso della via Crucis che partendo dalla chiesa provvisoria ha toccato le vie Di Vittorio, Cavour, Argine Reno, Roma e Garibaldi per poi ritornare al punto di partenza.
La processione della via Crucis era aperta, nel rispetto della consuetudine, dai ragazzi e dalle donne con un lumino in mano. A seguire il carro che trasportava il Cristo morto che era contornato, quasi come una scorta, dagli uomini. Lungo il tracciato venivano ricordate le tappe delle quattordici “cadute” lungo la salita del monte Calvario. “Questa via Crucis”, ha spiegato nell’omelia don Graziano Donà, “si svolge regolarmente ogni anno perchè è legata alla storia della nostra comunità. Neppure il periodo di guerra ed il recente terremoto sono riusciti a fermare questa via Crucis che si è sempre svolta regolarmente il venerdi santo”.
Nei primi anni 20′ del secolo scorso una famiglia patrizia regalò alla parrocchia un grande Cristo inchiodato sulla croce. Il Cristo può essere tolto dalla croce ed ha le braccia pieghevoli. Questo per rispondere ad un obbligo del “legato” della donazione. Infatti la famiglia che donò il grande Cristo alla parrocchia ha imposto che ogni anno venisse portato in processione per le vie del paese.
Il Cristo era stato danneggiato dentro la Chiesa resa inagibile dal terremoto del 2012. Si riuscì ugualmente a portarlo all’esterno per ripararlo e ripulirlo in modo che anche lo scorso anno non ha mancato all’appuntamento della via Crucis. In paese è quasi considerato un segno di sventura se si dovesse arrivare, per motivi arcani, a non disputare la via Crucis con il Cristo morto.
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