20 Aprile 2014
Sulla movida: “forse il vescovo soffre d’insonnia. Ferrara 20 anni fa era un mortorio”

Fornaro: “I Buskers sotto il grattacielo”

di Marco Zavagli | 4 min

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adminDa Cona a Sel, dalle fiaccolate alla geotermia, dall’economia al ‘postribolo’. È un Giuseppe Fornaro a 360 gradi quello che si offre di parlare dei temi che contrassegnano la campagna elettorale a Ferrara. A partire dal capitolo sicurezza, proprio all’indomani della fiaccolata organizzata dai residenti del Barco contro l’aumento dello spaccio nella zona.

“È un capitolo abbastanza complesso – afferma il candidato sindaco di Valori di Sinistra -. Bisogna sempre capire cosa si intende per sicurezza. E credo che a Ferrara non ci sia una percezione di pericolo immediato come nelle grandi città”. Questo non vuol dire però sottovalutare il problema, “perché è sicuramente un elemento di fastidio e degrado trovarsi lo spaccio sotto casa”. Ma come affrontarlo? “Approvo l’esempio del Comitato zona stadio, che ha visto i cittadini riprendersi gli spazi urbani portando nelle strade le proprie iniziative. Sono iniziative che vanno incoraggiate dall’amministrazione comunale che deve pensare che non tutte le attività culturali devono necessariamente essere fatte in centro”. Ed ecco la prima proposta: “perché ad esempio non spostare parte dei musicisti dei Buskers sotto il grattacielo? Anche così si fa integrazione, anche così si sconfigge l’insediamento della criminalità nei quartieri”.

Questo perché “non credo all’esercito o alla polizia a ogni angolo di strada, l’unica cosa che garantisce sicurezza è la cultura. Portiamo allora le iniziative culturali nei quartieri periferici”.

Ma alle manifestazioni all’aperto, specie in riferimento ai giovani, si collega l’elemento tranquillità dei residenti. Senza sconfinare nel ‘postribolo’. “Che posso dire? Io vado a letto presto e non mi capita di passare per il sagrato del duomo alle 3.30 di notte; forse il vescovo soffre di insonnia – scherza Fornaro -, ma non mi è mai capitato di vedere robe del genere”. Quanto alla movida  invece, “io ricordo la Ferrara di vent’anni fa. Era un mortorio. Detto questo però bisogna anche garantire la tranquillità a chi abita in centro. Stabilire regole e farle rispettare è la base della convivenza civile. A questi giovani comunque bisogna offrire anche altre possibilità di svago, questa è una città universitaria e occorre fare i conti con questo. Ferrara non può solo prendere soldi dai fuorisede e non dare nulla”.

Venendo a temi ugualmente ‘caldi’, ma questa volta dal punto di vista della scala Celsius, il candidato parla di geotermia. Un progetto, quello della centrale voluta da Hera in via Conchetta, al quale “sono assolutamente contrario”, perché “non è vera geotermia quando ci piazzano tre caldaie da 14 Mw per mantenere calda l’acqua, con un impatto ambientale notevole, visto che sarebbero a ridosso del parco urbano”. Ma “la cosa più grave è che l’acqua calda che verrà iniettata nelle condotte avrà bisogno durante il suo percorso di essere tenuta in temperatura e ci sarà un recupero di calore dall’inceneritore. Questo significa vincolarci a vita alla presenza dell’inceneritore”.

I tre partiti che appoggiano Fornaro (Italia dei Valori, Rifondazione e Comunisti italiani), invece, vogliono costruire “un percorso graduale che abbia come obiettivo finale la chiusura dell’inceneritore”. Ma, l’esempio di parma insegna, non si tratta di un tema sul quale la politica locale può fare la parte del leone. “Allora penseremo a un percorso con la Regione, perché se ci sarà una volontà forte da parte dei cittadini di svincolarsi da esso, qualcuno sarà costretto a tenerne conto. La lobby degli inceneritori sarà anche forte, ma ricordiamoci che i cittadini devono essere sovrani”.

Per quanto riguarda invece l’agone politico, Valori di Sinistra contende a Sel l’elettorato a sinistra del Pd. “Credo che Valeria Rustici abbia fatto capire chi davvero rappresenta questa fascia di cittadini, rifiutandosi di fare campagna elettorale per Tagliani. A essere fuori dalle linee del partito di Vendola non è Valeria, ma è Sel provinciale”.

E per quanto riguarda il resto della coalizione? “Tagliani ha voluto al suo fianco una ‘colonna destra’ (riferimento a Ferrara concreta, che raccoglie anche ex Pdl, ndr). Io non voglio una colonna destra, io sono di sinistra. Le larghe intese non mi sono mai piaciute. Se larghe intese devono essere fatte, che siano fatte a sinistra, non a destra”.

Fornaro prosegue parlando di Cona, argomento principe, “una scelta scellerata perché non si sono posti problema di come raggiungerlo. Ci avevano promesso di mantenere il pronto soccorso in Giovecca come presidio attivo 24 ore su 24 e sappiamo come è finita. Lasciare sguarnita la maggioranza dei ferraresi di un presidio sanitario si giustifica solo con valutazioni di carattere economicistico. Ma la salute non può essere fatta solo con cifre e numeri. I sindaci devono riprendere in mano il ruolo di indirizzo della politica sanitaria e i direttori sanitari seguirne le indicazioni, non il contrario”.

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