Eventi e cultura
31 Marzo 2014
Romanzo d'esordio per Francesco Scafuri con "La Ferrara dell'ingegner Bellei" (Faust Edizioni)

Un ferrarese che viaggia nel passato con i sogni

di Mauro Alvoni | 3 min
Francesco Scafuri

Francesco Scafuri

Di libri ne aveva scritti diversi, ma finora si trattava di saggi e studi su aspetti storici della città. Francesco Scafuri, responsabile dell’Ufficio Ricerche Storiche del Comune, esordisce ora con il suo primo romanzo, “La Ferrara dell’ingegner Bellei” (Faust Edizioni) dando così sfogo alla fantasia della narrazione, pur sempre “addomesticata”, cioé inserita all’interno di un quadro storico che ha precisi riferimenti.

La presentazione del suo romanzo d’esordio è prevista per oggi lunedì 31 marzo, alle ore 17, nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea, dove Scafuri avrà modo di illustrare la vicenda di un immaginario ingegnere “sensitivo” che possiede la straordinaria predisposizione di poter viaggiare nel tempo grazie al sogno, trovandosi così sopraffatto da eventi straordinari tra realtà, fantasia e mistero. All’incontro sarà presente anche il giovane editore Fausto Bassini, che fin dall’inizio ha creduto e sostenuto in questo progetto, oltre al sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani.

Qualche anticipazione sui contenuti del suo libro, intanto, Scafuri l’ha rilasciata a Estense.com, svelando per prima cosa il motivo di copertina: “E’ un mio quadro – spiega lo storico ferrarese – dato che un tempo dipingevo e facevo mostre, alcune delle quali anche a Casa Cini quando c’era don Patruno. Anche ora dipingo, ma solo per diletto, come attività antistress. Il quadro scelto per la copertina del libro è un olio su tela dell’87, al quale ho apportato una piccola modifica. Il titolo del quadro è “Il sogno”, che si adatta perfettamente al tema del romanzo”.

cQual è la genesi di questo suo primo romanzo? Com’è nata l’idea?

“Avevo iniziato a scriverlo nel 2007, quando nel ricordo di mia mamma scomparsa scrissi la prima pagina. Dopo la prima pagina ho visto che poteva valerne la pena, così alla fine sono diventati 12 capitoli. A Ferrara ho acquisito una certa notorietà per le passeggiate culturali ed è durante queste escursioni e conferenze che ho capito che gli argomenti che interessano maggiormente il pubblico sono gli stessi che appassionano anche me. La dimensione del mistero e delle sedute spiritiche che permettono di rievocare personaggi scomparsi mi affascina, così mi immagino di cavalcare con l’Ariosto nelle strade di cotto e acqua della Ferrara dell’epoca, parlo del carcere criminale all’ex convento San Paolo, dell’inquisizione, della grande inondazione del 1705, dei templari… Il romanzo è frutto di una serie di studi, di articoli pubblicati e non pubblicati, legati da un doppio registro: da una parte la vita reale dell’ingegner Bellei, dall’altra la sua capacità di tornare indietro nel tempo attraverso la dimensione onirica”.

Quindi il personaggio di Bellei contiene diversi elementi autobiografici?

“Per molti aspetti sì. Bellei è un grande collezionista di libri rari e ama così tanto la sua città che riesce a immergersi nel passato, grazie anche a quanto trasmesso da mamma Flora. Si immedesima nelle cose che legge al punto da riuscire poi a sognarle e a viverle nel sogno”.

Il libro contiene la prefazione di un noto luminare…

“Ho avuto la fortuna di incontrare Vittorino Andreoli, psichiatra di fama mondiale. Gli spiego questo mio sogno nel cassetto, poi lui legge il libro e prepara quattro pagine di prefazione. Un fatto singolare, in un certo senso strano, quasi come quelli che capitano all’ingegner Bellei”.

Parliamo dell’editore. Perché proprio Faust Edizioni?

“Fausto Bassini è un giovane ferrarese al quale sono grato per aver creduto in questo progetto. In realtà devo dire che mi ero rivoplto anche a una casa editrice nazionale, ma ho preferito affidarmi volentieri a lui, non solo perché è ferrarese ed è riuscito a convincermi, ma soprattutto perché è intraprendente e capace. Ho sempre avuto un buon rapporto con i giovani, tanto che il mio ufficio è sempre aperto agli studenti”.

E’ presto per dirlo, ma se ci fossero le condizioni darebbe un seguito al suo primo romanzo?

“L’editore vorrebbe un “Bellei 2″, ma devo trovare l’ispirazione… Tra Bellei 1 e Bellei 2, comunque, posso garantire che ci sarà un’altra pubblicazione di carattere storico, questo è certo”.

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