Massenzatica. Nell’ambito delle indagini sulla tragedia avvenuta martedì scorso sulla provinciale 11 tra Ariano e Massenzatica, dove quattro giovani hanno perso la vita dopo che l’automobile su cui viaggiavano è caduta nelle acque del Canal Bianco, arriva il primo atto ufficiale della procura.

Il pm Nicola Proto ha disposto il sequestro del tratto di strada dove ha avuto luogo l’incidente. I sigilli riguardano il ponte dal quale la Bmw condotta Matteo Carli è precipitata. Non risulta che nel fascicolo siano già stati iscritti nomi di persone indagate, ma l’indagine affidata ai carabinieri di Mesola è stata appena avviata e non è escluso che possa portare a degli sviluppi.

Nel frattempo, da quanto si apprende dalla Provincia, proprietaria della strada e delle infrastrutture al suo interno, la circolazione non sarà interrotta e la viabilità non dovrebbe subire variazioni.

Interpellato sull’argomento, l’assessore provinciale alla sicurezza stradale Davide Nardini non si sbilancia ancora in giudizi sulla vicenda. “Penso che non ci sia nulla da dire – taglia corto Nardini -. È un atto dovuto da parte della procura, non c’è nulla di cui meravigliarsi. Possiamo solo aspettare lo sviluppo delle indagini”. Riguardo all’inchiesta, così come per l’interrogazione di Luciano Tancini relativa alla “evidente carenza di manutenzione del ponte di Massenzatica”, Nardini si riserva quindi di replicare nelle sedi istituzionali: “Risponderemo alla procura e ai carabinieri – continua l’assessore -, anche perchè non sappiamo ancora se ci sono persone indagate. Così come risponderemo in consiglio provinciale alle domande di Tancini”.

Intanto è stata fissata la data dei funerali ddi uno dei ragazzi deceduti nell’incidente, il comacchiese Matteo Carli, che si terranno martedì 25 marzo alle 14.30 nel Duomo di Comacchio. Come annunciato dal sindaco Marco Fabbri, per quel giorno verrà proclamato il lutto cittadino. Non è ancora nota invece la data delle esequie di Stefano Bertaglia, che probabilmente si terranno lo stesso giorno nel suo paese di origine (era nato ad Adria, ma era residente ad Ariano Polesine). Pare invece che per le due giovani ragazze di origine rumena, Liliana Dragnescu e Nicoleta-Loredana Caruntu, le famiglie abbiano chiesto il rientro in patria delle salme.