25 Febbraio 2014
Test clinici all'anello Sant'Anna. Rinaldi: "Ex ospedale come centro per accogliere gli anziani"

All’ex S. Anna si invecchia bene

di Redazione | 3 min

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di Elisa Fornasini

pangeaL’anello Sant’Anna in corso Giovecca in prima linea per “l’invecchiamento di qualità” grazie al progetto Pangea. Questo progetto di ricerca, finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali, prevede la collaborazione di partner italiani (Comune di Ferrara, Università degli Studi di Ferrara, Padova, Trieste e Udine) e sloveni (Comune di Capodistria e Kranj, Università del Litorale, ospedale Generale di Isola e l’istituto di Sanità della Repubblica Slovena) allo scopo di mettere a punto programmi e linee guida per favorire un invecchiamento di qualità.

Per definire i fattori per un invecchiamento di successo, dal 10 al 12 aprile si realizzeranno nell’ex ospedale test clinici gratuiti e non invasivi su 170 soggetti tra i 60 e gli 80 anni in grado di camminare continuativamente per almeno 2 km. Grazie al centro Ancescao sono già stati arruolati molti ultrasessantenni, ma per chi fosse interessato a partecipare al progetto e ad avere un chek-up completo e gratuito bisogna contattare il numero 0532-237017 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.30.

“In un era in cui l’età media della popolazione sta progressivamente aumentando – introduce Chiara Sapigni – sono fondamentali questi progetti per sostenere il buon invecchiamento”. L’assessore comunale alla Sanità parla addirittura di “invecchiamento attivo come carta del futuro” perché “aiutare gli ultrasessantenni a stare bene porta vantaggi per tutti”, soprattutto in quanto gli anziani in salute non incrementerebbero i costi legati all’assistenza socio-sanitaria. Costi non irrilevanti come dimostra la responsabile del progetto Pangea Angelina Passaro: “Più del 20% della popolazione italiana ha più di 60 anni con un parallelo incremento della spesa sanitaria che si aggira intorno al 7% del Pil”.

L’Emilia-Romagna, e quindi anche Ferrara, non è da meno. “La nostra città ha uno degli indici di vecchiaia più alti in Italia (10,6% della popolazione tra i 65 e i 74 anni e 11,7% con età superiore ai 74 anni, per una media totale del 22,3%, ndr) – commenta il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Gabriele Rinaldi – per questo motivo reputo la ricerca responsabile e dovuta”. L’azienda non configura tra i partner dell’iniziativa ma ha comunque collaborato fortemente alla ricerca.

“Realizzare i test clinici in corso Giovecca ci rende orgogliosi – continua Rinaldi – perché dimostra la capacità dell’anello di essere utile alla città. Da struttura di tipo ospedaliero che si occupava di malattie acute (spostata a Cona), questa è la strada giusta da intraprendere per rendere l’ex ospedale un centro per gli altri servizi sanitari e assistenziali”. Secondo le parole del direttore, quindi, quest’area “sarà destinata in futuro ad accogliere le due realtà più fragili della città, i bambini e gli anziani”. E conclude con quella che lui stesso ammette essere una frase inflazionata: “La sanità non consiste solo nel preoccuparsi della cura ma anche del “take care”, ovvero prendersi cura delle persone”.

“L’argomento è molto vasto e necessita di altri studi – commenta il direttore dell’Unità operativa di Medicina interna dell’Università di Ferrara Giovanni Giuliani – ma è un problema per cui l’Europa si sta muovendo a grandi passi e dobbiamo farlo anche noi per raggiungere l’invecchiamento di successo, ovvero di anziani senza malattie gravi e autosufficienti”. In questa prospettiva tra le iniziative del futuro figurano la realizzazione di un parco pilota nel sottomura di Ferrara per l’attività motoria adattata, a libero accesso per tutta la cittadinanza, e seminari informativi aperti alla popolazione sia sui risultati dei test clinici sia sulle novità nel campo della rieducazione al movimento e alla nutrizione.

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