Li hanno fermati all’uscita del casello Bologna-Interporto mentre cercavano, per la terza volta nel giro di pochi mesi, di portare nel capoluogo bolognese una partita di eroina purissima. Talmente pura da aver portato a numerosi casi di overdose in tutta la regione, di cui tre anche nel ferrarese: il proprietario di un’attività commerciale a Cento e un ragazzo e una ragazza ferraresi che avevano acquistato a Bologna la droga-killer. E così per i due trentenni pakistani è scattato l’arresto immediato, che potrebbe portare a compimento l’inchiesta coordinata nelle ultime settimane dal pm bolognese Augusto Borghini.

Quando i carabinieri di Bologna hanno fermato l’automobile di Muhammad Saqlain e Atif Sahi Raza, già sapevano cosa avrebbero trovato. Il primo, che vive a Ferrara in viale Cavour,  si era recato alla stazione di Milano per prendere Raza, che tornava dal Pakistan con lo stomaco pieno di ovuli della potentissima sostanza eroina bianca. 96% il grado di purezza: un livello di “qualità” quasi impensabile nel mercato degli stupefacenti. Pericolosissima per gli assuntori e assai redditizia per i venditori, che hanno la possibilità di “tagliare” la droga con altre sostanze a basso costo e moltiplicarne in questo modo la quantità da piazzare.

Raza, che abita a Portomaggiore, era arrivato dal Pakistan viaggiando fino a Parigi in aereo per poi prendere un treno per Milano Porta Garibaldi, dove ad attenderlo c’era Saqlain, considerato dagli inquirenti l’organizzatore del traffico. Uno schema ormai abituale e che i carabinieri hanno sfruttato a proprio vantaggio, monitorando gli spostamenti dell’automobile tramite il gps.