La bomba carta fatta esplodere nel parcheggio del carcere di via Arginone il 27 ottobre scorso sarebbe stato un “saluto ai compagni reclusi” da parte di anarchici.
Lo rivelerebbero alcuni messaggi in rete che, come ipotizzato fin dalle prime ore, farebbero risalire l’episodio alla matrice terroristica anarchica. La detonazione è infatti avvenuta nell’area di parcheggio che si trova davanti alle celle di Alfredo Cospito e Nicola Gai, componenti della cellula “Olga” della Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale. I due sono stati arrestati con l’accusa di aver gambizzato, il 7 maggio del 2012, l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, e dopo una temporanea permanenza nel carcere di Genova erano stati trasferiti a Ferrara in attesa del rito abbreviato.
Secondo quanto rivela l’Ansa, in uno dei messaggi diffusi sul web l’esplosione (che non ha fatto danni, ndr) sarebbe stata rivendicata facendo riferimento alla sezione AS2 del carcere, “dove sono rinchiusi Sergio Stefani, arrestato durante l’operazione ‘Ardire’, Adriano Antonacci, fermato durante l’operazione del Ros nei Castelli Romani, Nicola Gai e Alfredo Cospito”. In un altro messaggio, la solidarietà ai due anarchici torinesi viene espressa da un ‘anonimo’: “A questi due fratelli non posso che esprimere solidarietà totale e attiva, complicità e affetto. Di colpi di pistola, di echi di esplosioni ne voglio sentire ancora”. La matrice del messaggio viene rivelata in chiusura di messaggio con la solidarietà a “tutti i nuclei di azione” della Federazione anarchica informale/Fronte rivoluzionario internazionale.