Cronaca
10 Novembre 2013
Il prgetto dell'università tende al recupero della medicina e dell'alimentazione tradizionale per favorire l'autosufficienza

Unife e Comune insieme per sostenere il popolo Saharawi

di Redazione | 3 min

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foto 1In concomitanza con il convegno Unife “Cooperazione Sanitaria e sviluppo umano” organizzato da Alessandro Medici della Unife, il Comune di Ferrara ha dato il benvenuto al Ministro della salute della Repubblica araba Saharawi democratica, a Ferrara perchè invitato al convegno a portare la testimonianza della situazione del popolo Saharawi.

Insieme all’assessore Zadro sono stati presenti all’incontro tutti coloro che a Ferrara e ad Albinea (MO) da anni si battono e danno il loro contributo alla causa Saharawi: Pietro Pinna per la Associazione “Oltre confine”, Paolo Marcolini Presidente Arci Ferrara, Cinzia Terzi per la associazione “Jaima Saharawi”, Luca Poletti del Comune di Albinea ed il Prof. Alessandro Medici Direttore del Centro per lo sviluppo Internazionale della Unife.

Un colloquio nell’ambito del quale il Ministro ha evidenziato la estrema gravità delle condizioni sanitarie e di sviluppo in cui il Popolo SaHarawi, relegato in campi profughi nel deserto dell’ Algeria da oltre 30 anni, versa. Inoltre le estreme temperature ed oggi, la “primavera araba” ed i conflitti in corso nel nord Africa e medio oriente hanno fatto sì che gli aiuti in termini di cooperanti disposti ad andare in aiuto, siano ridotti allo stremo per le disposizioni degli stati europei e non inviare in luoghi a rischio proprio personale.
Sicurezza alimentare, sicurezza sanitaria, riconoscimento giuridico, formazione delle nuove generazioni sono i temi centrali di cui si è dibattuto.

Nel frattempo sono diminuite anche le risorse a disposizione, il governo del popolo Saharawi è in esilio e non riesce ad operare. 172.000, tanta è oggi la popolazione Saharawi, versa in estreme condizioni di povertà e sanitaria. C’è la necessità di risolvere, ovviamente la questione di politica internazionale, di tale operazione si parla, ma nel frattempo di dare sopravvivenza e sviluppo alla popolazione.

Le organizzazioni citate in apertura, il Comune di Albinea, Il Comune di Ferrara che ha siglato un patto di amicizia ancora nel 2002 stanno operando sia in termini di aiuti (ospitando bambini per i controlli sanitari), sia sul posto con delegazioni che vanno in supporto (almeno fino ad oggi), tenendo alta l’attenzione politica su tale tema a livello internazionale.

L’Unife sta lavorando con i Saharawi per il recupero della Medicina Tradizionale con un progetto che tende a sviluppare coltivazioni di alberi e altre specie vegetali tipiche del luogo utili per la produzione di medicinali ma al contempo da utilizzare a scopo alimentare. L’obiettivo è aiutare la popolazione alla autosufficienza ed autodeterminazione.

L’assessore Zadro ha dichiarato: “Credo che dovremmo essere orgogliosi della attività che da tempo i nostri territori svolgono per questo popolo. Rappresentano una buona pratica di cooperazione decentrata, là dove spesso gli Stati non riescono a produrre efficaci azioni. La cooperazione decentrata è una ottima esperienza di collaborazione ed oggi anche le Agenzie dell’ONU, una per tutte la Undp (United Nations Developement Programs) stanno cercando di svilupparla. E i territori locali, le associazioni, i professionisti locali ecc sono le realtà capaci di produrre azioni, di trasferire buone pratiche, fare rete. Questa è una risorsa e una relazione di reciprocità in cui entrambi i soggetti possono trarre frutti e risorse, senza discriminazioni”.

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