Eventi e cultura
6 Ottobre 2013
Incontro a Internazionale sugli ‘errori ‘del giornalismo finanziario nel raccontare la recessione

Crisi economica e stampa improvvisata

di Redazione | 2 min

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internazionale apollodi Marcello Celeghini

La stampa sta raccontando in modo corretto e comprensibile la crisi economica? Intorno a questo interrogativo si è svolto l’incontro ‘Le relazioni pericolose. Stampa e finanza in tempo di crisi’ che ha visto confrontarsi  all’Apollo il giornalista greco Kostas Kallegis, l’americano Micah White di ‘Adbusters’, il giornalista di Rai3 e di Report Paolo Mondani e Andrea Baranes della Fondazione culturale Banca Etica. Gli interventi, moderati dal giornalista Mauro Meggiolaro de ‘Il Fatto Quotidiano’, hanno tentato di fornire elementi per inquadrare il ruolo, positivo o negativo, del giornalismo economico nello scrivere e nel raccontare la crisi economica che ormai ci accompagna da diversi anni.

I quattro ospiti internazionali intervenuti hanno propeso a colpevolizzare il giornalismo economico di essere impreparato a reggere l’onere di avvicinare l’opinione pubblica ai tecnicismi economici comparsi con l’insorgere della crisi. Altra accusa ricorrente nel corso del dibattito è stata quella secondo cui i mezzi di informazione, trattando la crisi e le possibili vie d’uscita da essa, abbiano accettato, con scarso spirito critico, di creare il dibattito “a valle di preconcetti ideologici scritti sulla pietra”.

“Con l’esplosione della crisi- commenta Andrea Baranes di Banca Etica- è peggiorato notevolmente il modo di raccontarla. Molti giornalisti, anche massimamente esperti in certi ambiti, con il comparire della recessione si sono improvvisati divulgatori tecnici di economia finanziaria, senza minimamente averne gli strumenti. Da questo io credo che sia passata una cattiva informazione che ha visto aprirsi il dibattito solamente a valle di preconcetti, divenuti quasi dei dogmi come ad esempio lo spread, mentre invece il dibattito si doveva aprire a monte di questi falsi dogmi”.

“I giornalisti finanziari- asserisce Paolo Mondani di Rai3-Report- hanno avuto tutto il tempo per leggere, informarsi e poi parlare all’opinione pubblica. Purtroppo, tranne in alcuni illustri casi, il giornalismo finanziario è parso assopito proprio nel momento in cui occorreva che facesse un salto di qualità”.  Unica voce leggermente fuori dal coro è Micah White di Adbusters che ha fatto notare come “non è detto che gli esperti abbiano le soluzioni in tasca per uscire dalla crisi. Essere dei tecnici in economia non è garanzia di possesso di bacchette magiche. Molto probabile invece che la soluzione alla crisi arrivi da gente comune anche al di fuori del mondo economico-finanziario”.

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