Eventi e cultura
5 Ottobre 2013
Gli ospiti del festival difendono le scelte dell'Unione Europea dalle critiche degli studenti

L’Europa “assolta” dalla corte di Internazionale

di Redazione | 3 min

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Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

foto (2)Un’accusa e una difesa composte da studenti liceali si sono confrontate ieri mattina in piazzetta Municipale, davanti a una corte un po’ sbilanciata a favore delle politiche comunitarie, sulle ‘colpe’ dell’Unione Europea.

Davanti alla giuria, composta da Tonia Mastrobuoni della Stampa, Emilio Dalmonte della Commissione Europea e Andrea Pipino di Internazionale; le due fazioni si sono scontrate sulle qualità dell’Unione, “composta da tecnocratici” e “golpista” – riferito al trattato di Lisbona – secondo l’accusa, “fonte di opportunità” e “non scontata e da difendere e diffondere” secondo la difesa.

Durante l’incontro moderato da Federico Taddia di Radio24, le accuse degli studenti della giuria inquirente sono state smontate per far spazio a una serie di chiarimenti sul funzionamento della macchina comunitaria, progettata per ridurre al minimo gli squilibri tra i Paesi membri e trovare punti d’incontro tra il perseguimento dei diversi interessi nazionali. Per sostenere questa tesi Mastrobuoni cita l’esempio dei pannelli fotovoltaici cinesi: “Per evitare il dumping di questi prodotti a discapito di quelli europei la Commissione ha provveduto ad applicare dei dazi in ingresso a questo tipo di merci, nonostante la contrarietà della Germania”.

Sulle problematiche che spesso vengono associate all’Unione, come la mancanza di trasparenza e di legittimità politica per via della non elezione di alcuni degli organismi comunitari, il verdetto viene espresso da Pipino: “L’attacco alle istituzioni è in realtà un grido a favore di più Europa. Il parlamento europeo viene eletto, il consiglio dei ministri è quello degli Stati membri, e viene eletto nei rispettivi Paesi. La Commissione Europea viene eletta dal parlamento europeo, dire che non ha legittimità perché non è eletta direttamente dai cittadini sarebbe come dire che Napolitano non ha legittimità politica perché è stato eletto dal parlamento in seduta comune”.

A difendere il trattato di Lisbona ci pensa invece Dalmone, che alle critiche degli studenti che lo vedono come votato da istituzioni senza legittimità senza una consultazione nei confronti dei cittadini risponde che “proprio dal trattato di Lisbona è risultato vincitore l’unico organo eletto direttamente dai cittadini, ovvero il parlamento europeo, poiché ora il processo decisionale co0munitario è stato modificato introducendo la codecisione del consiglio dei ministri e appunto del parlamento europeo a fronte di una proposta della commissione”.

La Mastrobuoni poi conclude il dibattito ricordando come sua madre sia tedesca, e quanto non sia scontato dire che l’Europa significhi avere sessant’anni di pace: “Ho avuto i nonni combattenti in fazioni diverse. I miei genitori per sposarsi subirono grandi resistenze, ora se ognuno di voi volesse sposare un norvegese piuttosto che un francese sarebbe una cosa quasi banale, ma trent’anni fa non era così. Vivevamo a Roma, e ancora ricordo di quando mia nonna chiamava dalla Germania per chiedere se necessitavamo del burro, perché secondo loro l’Italia era il Paese da cui si partiva con la valigia per andare a lavorare in miniera in Germania o in Belgio”.

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