Attualità
27 Settembre 2013

L’Osteria della Sicurezza… Piena

di Redazione | 4 min

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Riunione Sicurezza

Riunione Sicurezza

Una soleggiata mattinata, esco dalla selva oscura della GAD per proseguire il mio cammino verso Palazzo Giulio D’Este, che le cronache d’epoca già annoverano per i litigi e le congiure contro Alfonso e Ippolito.

Il neo-costituito Gruppo GAD, circa un quinto dei più celebri colleghi Argonauti, si è ritrovato per la propria spedizione alla ricerca del vello della sicurezza.

Un po’ sparpagliati ma con la sindacale guida di Giasone Baiamonte, ci avventuriamo su per le scale.

Non è un secondo Big Match sulla sicurezza, di cronache sportive qui, nel palazzaccio del potere, non se ne sente il bisogno.

Primo piano e ci si ferma, vedo l’insegna “sala riunioni” e, in fede mia, non è il caso d’andar più lontano.

“Veniamo fino, fino dalla GAD” bisbigliamo a mezza bocca “Fin dalla GAD? Della GAD siete?” paiono dirci gl’increduli occhi dei funzionari fuori dalla sala.

Si spalanca la porta davanti a noi e dentro è tutto un abbacinante bagliore di croci turrite e alamari dorati, stellette e titoli da scioglilingua, complimenti bisdruccioli e forme rituali ad endecasillabo.

Siamo nel posto giusto.

Ci accomodiamo velocemente sulle soffici poltrone, anche se l’argomento è assai spinoso (non siamo signorini avvezzi a star nel cotone!).

Ore 11.40 si parte.

I problemi, da oltre 15 anni, sono sempre quelli:

1. spaccio incontrollato degl’abbronzati ciclisti;

2. prostituzione disturbante;

3. degrado urbano: vie e parchi come latrine, sporcizia, siringhe e danneggiamenti.

Tutto questo con il conseguente danno al valore economico degli immobili.

zona stadio incontro

Il Big Match di andata

Le soluzioni? Beh… per completezza va detto che al tavolo c’era seduto chi fino a ieri diceva son tutte “percezioni soggettive” (si, proprio lei, in carne ed ossa!) e il Sindaco (lo stesso sindaco della famosa smentita agostana al precedente faraonico Questore) nella sgradita vesta di oste, mal attribuitagli da uno dei presenti.

Ma andiamo avanti, in fondo queste sono le annotazioni di un taciturno e sfiduciato avventore che, accumulando una rassegna stampa dell’altezza di 1 metro e venti, si lamenta come può.

Convenevoli da sbadiglio, come dispone il cerimoniale, per i primi 20 minuti, con i saluti, il perché siamo lì, un breve comunicatino giusto per i nuovi arrivati e anche una breve ripassata in vista dell’esame di Penale I, che non fa mai male!

Nei dieci minuti che seguono la frase più significativa è questa:

“Perché la verità è questa: che se si lascia il territorio vuoto, lo occupano gli altri.” THE OTHERS…

Poi ci si diverte un po’ su nozioni basilari di finanza pubblica, illustrando la divisione dei capitolati del bilancio e impantanando la discussione.

Infine la perla:

“Se continuiamo tutti i giorni a dire che quella è una zona nella quale non si vive, un commerciante, che mettiamo io o mettiamo lei, che decide di aprire un negozio di frutta e verdura…non vado ad aprirlo lì, lo vado ad aprire a Malborghetto o lo vado ad aprire in Via Arianuova perché non saranno i mille euro (i fondi extra per via della zona “disagiata” NdB) a fare la differenza… Una riflessione anche sulla politica di comunicazione, che non vuol dire non dirci le cose come stanno, ma vuol dire utilizzare degli strumenti appropriati. Perché la politica di comunicazione che dice tutti i giorni sui giornali “quella roba lì è una roba invivibile”, anche se è vero, non è una cosa che ci aiuta a portare dentro delle cose migliori.” 

Al che, rintontolito dallo stile  Conte Mascetti con tripla piroetta all’indietro (che mi ricorda molto quest’altra!), vado in tilt.

In fondo è sempre colpa di quel guastamestieri del volgo che tanto è ardito a manomettere le parole, e a far dir loro le cose più lontane dal legittimo significato.

Perché, vi domando io, cosa ci ha che fare un blogger con cervello balzano?

zona stadio 2

Alcuni Argonauti

Altri convenevoli da Thé delle 5, peccato fosse la mezza, e via di seguito con una bella ripassata giuridica generale: un po’ di TUEL, qualche cenno al TULPS e un bel po’ di legislazione speciale.

Salta fuori persino il problema privacy, perché quegli impiccioni dei residenti se vedono spacciare, paparazzano acquirenti e pusher peggio di Corona. E per i residenti impiccati (dal problema sicurezza), ogni nuovo cavillo è un impiccio.

Ma il pimpante comandante dell’Arma, tambureggiando sul suo tablet, toglie almeno questa castagna dal fuoco, Lei quella foto però me la dia!

La discussione prosegue, e i più cercano di dare ascolto al cervello e non allo stomaco, nonostante fossero le 13.45 passate.

Tutto si conclude con sorrisi, strette di mano e si esce, consapevoli che c’è chi rimarrà in centro e chi tornerà nell’inferno, pardon, nella splendida periferia perfetta per esercizi commerciali aperti ad un pubblico vasto e d internazionale, ben istruito  ed accogliente.

Ti seguono fino a casa la sera.

Se non è accoglienza questa!

 

“Le azioni, caro mio”, risponde l’oste, “l’uomo si conosce alle azioni. Quelli che bevono il vino senza criticarlo, che pagano il conto senza tirare, che non mettono su lite con gli avventori, e se hanno una coltellata da consegnare a uno, lo vanno ad aspettare fuori e lontano dall’osteria, tanto che il povero oste non ne vada di mezzo, quelli sono i galantuomini”.

Ah, Manzoni…

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