Eventi e cultura
30 Agosto 2013
Grande successo per il festival nello Spazio Grisù. Gli organizzatori: "Le polemiche aiutano a migliorare"

Secret Garden, appuntamento al 2014

di Ruggero Veronese | 4 min

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Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

foto (1)La musica del Secret Garden continuerà a suonare anche nel 2014. Gli organizzatori Davide Franchini e Daniele Benetti, titolari del pub il Molo, dopo il grande successo delle 16 serate dedicate alla musica britannica ospitate all’interno dello Spazio Grisù, annunciano infatti di voler trasformare il festival in un evento fisso dell’estate ferrarese, anticipandolo di un paio di settimane per non sovrapporsi al periodo del Ferrara Music Park. Difficile calcolare il numero delle presenze ai concerti, dal momento che l’ingresso era libero e non venivano rilasciati biglietti di ingresso. Franchini e Benetti portano però come dato indicativo il numero di scontrini erogati per le consumazioni: 10.242, “un numero – affermano i due – comunque molto vicino alla realtà, con uno scarto di al massimo duecento persone”.

E nel presentare i dati al fianco dell’assessore alla cultura Massimo Maisto, i gestori del Molo lasciano trasparire la propria soddisfazione per aver fatto partire, da zero e con mezzi limitati, l’unico festival musicale in Italia dedicato alle sottoculture musicali anglosassoni. All’interno dello Spazio Grisù si sono intervallati infatti decine di gruppi che hanno esplorato le sonorità del glam, del punk, del rock più psichedelico ma anche del pop più “classico” e di qualità. Fino a culminare, il 30 luglio, in un evento dal richiamo internazionale: l’unica data italiana degli Housemartins, storica band inglese degli anni ’80 che, nonostante lo scioglimento, continua a suonare e a collaborare sotto la guida di Paul Heaton.

Proprio con il famoso gruppo inglese si è instaurato un forte legame di amicizia, che potrebbe riportare Heaton e compagni a Ferrara in tempi assai brevi. “La sera del concerto degli Housemartins – racconta Franchini – è stata davvero emblematica, e in quei giorni si vedevano i componenti della band girare in bicicletta per Ferrara, già perfettamente integrati. L’anno prossimo stanno pensando di fare una turnee in bici, e in quel caso ci hanno detto che faranno una deviazione per Ferrara”. I rapporti con gli artisti sono stati uno dei punti di forza dell’organizzazione, che punta molto sul passaparola nel mondo musicale britannico per richiamare gruppi di qualità sempre maggiore. “Anche per questo – continua Franchini – abbiamo deciso di farli alloggiare tutti negli alberghi del centro: volevamo che vedessero e vivessero la città, in modo da spargere la voce del festival nel loro ambiente”.

L’investimento economico è stato notevole per un’azienda come il Molo (con cui ha collaborato anche la pizzeria Il Ciclone di Angelo Frangello), che punta ad ammortizzare le spese nella prossima edizione del festival. “Essendo un evento che durava per tre mesi, la parte normativa è molto più complessa rispetto a un singolo concerto: ci vogliono tutti i permessi e le spese per la sicurezza di un’attività fissa, ma ora che abbiamo affrontato queste operazioni non dovremo più ripeterle per i prossimi cinque anni”. Vale la pena ricordare infatti che, durante la recente indagine di Estense.com sullo Spazio Grisù, era emerso fin da subito come i concerti del Secret Garden fossero in regola con ogni aspetto normativo. Franchini fa un breve accenno sulla vicenda nel parlare delle aziende all’interno dello Spazio Grisù, “che ringraziamo – afferma l’organizzatore – per la pazienza e la disponibilità che hanno dimostrato. Siamo stati parecchio all’interno dello Spazio Grisù e possiamo confermare che le società che si sono insediate stanno cercando di sistemare il posto e ci lavorano fino alle otto di sera. Le polemiche che sono uscite non riguardano certo questi imprenditori, ma possono aiutare a migliorare la situazione e a correggere gli errori”.

E alla soddisfazione per il successo della manifestazione partecipa anche l’amministrazione, con l’assessore Maisto a congratularsi soprattutto perchè tutto il festival “è nato su iniziativa dei privati, abbinando la quantità alla qualità degli spettacoli. Noi inizialmente avevamo addirittura sconsigliato di arrivare a 16 date, ma ora dobbiamo dar ragione all’intuito di Franchini e Benetti. E il festival è stato utile anche per far conoscere un luogo come lo Spazio Grisù, che nei prossimi anni potrà avere un ruolo importante nell’economia ferrarese, e a far vivere alla sera una zona dove spesso ci sono stati disagi da parte dei cittadini ed episodi di criminalità”. Secondo l’assessore un freno decisivo a questo tipo di manifestazioni in Italia è rappresentato dall’eccesso di burocrazia, che andrebbe snellita per incentivare gli investimenti privati nella cultura. “In Inghilterra c’è una fitta rete di eventi e concerti a livello locale, che in Italia spesso è difficile proporre anche per via delle questioni burocratiche. Questo è il problema più importante e spero che si possano semplificare alcune norme, che complicano e rendono più costosa l’organizzazione degli eventi”.

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