Economia e Lavoro
28 Maggio 2013
Il piano della Camera di Commercio: creare un elenco qualificato di fornitori del servizio e investire negli incentivi

Contro la crisi arriva il coworking

di Redazione | 2 min

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admin-ajax (6)Dividono i metri di un ufficio con le scrivanie fianco a fianco, spesso si confrontano, qualche volta condividono una o più idee, di certo l’entusiasmo e la voglia di “costruirsi” un lavoro. In Italia sono ormai diverse centinaia i giovani che hanno individuato nel coworking lo strumento per uscire dalla disoccupazione. Non sono dipendenti di un’azienda, la stessa, ma uomini e donne che hanno trovato nella condivisione la strada per ridimensionare i costi di un’attività professionale. E non solo, ognuno cioè insegue un sogno per proprio conto ma nello scambio indotto dalla vicinanza trovano la perseveranza e la forza per andare avanti.

Nato come un fenomeno marginale, oggi il coworking è sempre di più una solida realtà. E lo sa bene la giunta della Camera di Commercio di Ferrara, che ha messo a punto un piano volto proprio a supportare aspiranti imprenditori ferraresi interessati a sperimentare questa modalità nuova di condivisione di spazi e relazioni di lavoro (sul modello di quanto già avviene con successo in altre città europee) all’interno di spazi fisici comuni. Il piano conterrà due misure di intervento, l’una finalizzata alla costituzione di un elenco qualificato di soggetti fornitori di servizi di coworking nella provincia di Ferrara, la seconda all’erogazione di incentivi economici, a parziale copertura delle spese sostenute, a favore di giovani che intendano avviare attività di lavoro presso spazi di coworking facenti parte dell’elenco qualificato.

I soggetti che potranno presentare la richiesta di inserimento nell’elenco devono possedere alcuni requisiti fondamentali:  essere iscritti al registro delle imprese di Ferrara, avere almeno 5 di postazioni lavorative destinate al coworking, essere dotati di una connessione a banda larga o wi-fi, avere spazi e attrezzature comuni per gli incontri, avere servizi di supporto come attrezzature informatiche condivise e spazi ristoro, essere in regola con le prescrizioni in materia ambientale, di sicurezza ed igiene del lavoro, e nell’accessibilità per i disabili e avere la capacità di promuovere incontri, conferenze, approfondimenti tematici e workshop.

“Vogliamo privilegiare i giovani che decidano di fondare una nuova impresa e non abbiano la possibilità di permettersi un locale tutto loro – ha spiegato Carlo Alberto Roncarati, presidente della Camera di Commercio di Ferrara – ma non è escluso che in futuro la Giunta camerale possa rivedere questa valutazione”. Da una prima mappatura condotta dall’Ente camerale, inoltre, è emersa la varietà delle esperienze ferraresi finora svolte. “Ognuna – ha proseguito Roncarati – ha una sua filosofia. Ci sono spazi, diciamo così, più light, che sono poco più di luoghi condivisi, altri invece, a metà tra il coworking e l’incubatore, hanno un approccio che prevede una più ampia condivisione, anche del progetto, dalla tecnologia ad esempio alla sostenibilità ambientale”.

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