Cronaca
14 Aprile 2013
Dal report annuale del Centro Donna Giustizia crescono le "violenze economiche", causate dal calo di occupazione femminile

Violenza sulle donne, la prevenzione non basta

di Redazione | 4 min

P1010150wdi Anja Rossi

Si è svolto presso la sala del Consiglio provinciale del Castello Estense il Report 2012 del Centro donna giustizia, il consueto incontro annuale di confronto istituzionale e pubblico sull’attualità dei temi legati alle violenze di genere nel territorio provinciale, oltre che di presentazione dei dati di attività dell’associazione.

Presenti all’incontro Caterina Ferri, assessore per le pari opportunità della Provincia di Ferrara, Teresa Marzocchi, assessore alle politiche sociali dell’Emilia Romangna, Marcella Zappaterra, presidente della Provincia, Deanna Marescotti, assessore per le pari opportunità di Ferrara, Paola Castagnotto, presidente del Centro donna giustizia, Donatella Orioli, consigliere per le pari opportunità della Provincia di Ferrara, e Antonella Rolfini e Isabella Gornedi, assessori per le pari opportunità rispettivamente a Cento e Argenta. Purtroppo, a causa dello sciopero dei mezzi ferroviari non è potuta essere presente la giornalista di Presa diretta Francesca Barzini, che – come assicurano le organizzatrici – tornerà a Ferrara per altre occasioni.

Marcella Zappaterra sottolinea come il Report sia un’occasione importante per offrire spunti sul lavoro da fare in futuro, sostenendo come si siano fatti passi avanti “soprattutto lavorando in sinergia con la Prefettura, le forze dell’ordine, i Comuni, la Provincia e le associazioni come Centro donne giustizia”. Anche per Deanna Marescotti questo modello di collaborazione funziona, ma “ha ancora molte parti da mettere in atto e da consolidare”.

Per la presidente della Provincia Zappaterra rimane comunque un periodo difficile e sui tre obiettivi – prevenzione delle violenze, protezione delle donne che le hanno subite e agire penalmente contro gli autori delle violenze – quello che più risulta indietro è quello delle azioni penali poiché “il dibattito si concentra sulla legislazione mentre poco si discute sulla sua applicazione in concreto”.

Anche Caterina Ferri evidenzia come il problema sia a livello nazionale, perciò “spetta agli enti locali agire poiché ci sono politiche alle quali non si può derogare”. Come poi spiega la presidente del Centro Paola Castagnotto, il Piano nazionale ha fallito sia perché non ha costituito un osservatorio nazionale sul fenomeno della violenza, sia perché non ha accreditato il finanziamento dei centri, e con la crisi economica risulta difficoltoso concedere le risorse necessarie da parte degli enti locali coinvolti. La presidente conclude sottolineando – oltre ai dati presenti nella tabella, che riportiamo più in basso – come “quelle psicologiche rimangono le violenze più diffuse – l’88% dei casi – anche se stanno aumentando notevolmente le violenze di tipo economico, soprattutto da parte di partner o ex partner, poiché vi è un calo nell’occupazione femminile che comporta anche una maggiore difficoltà a sopravvivere autonomamente – sia in casi di violenza famigliare che in quelli legati alla prostituzione – e ciò diventa motivo di ricatto e violenza. Inoltre, bisogna lavorare sulla prostituzione invisibile, cioè non sulla strada, e serve un coordinamento regionale”.

I dati in sintesi:

Nel progetto “Uscire dalla Violenza” – mirato a prevenire e assistere donne vittime di soprusi – sono state accolte complessivamente 195 donne, 128 italiane e 67 straniere,di cui 54 ancora in carico dagli anni passati. Di queste 195 , 144 sono madri, per un totale di 258 figli, di cui 170 minori.
Sono stati effettuati 364 colloqui personali e 360 telefonici, con un totale di 435 affiancamenti sociali, sanitari, e legali. Le donne ospitate in albergo sono state 20, con 20 minori; quelle ospitate nella casa rifugio ad indirizzo segreto 14, con 13 figli .
Lo Sportello di orientamento al lavoro, da giugno 2011 a luglio 2012 ha accolto 37 donne, attivato un laboratorio motivazionale, 3 stage formativi ed una Borsa Lavoro.
Grazie al progetto del “Punto d’ascolto” 113 donne hanno potuto usufruire di consulenze legali o psicologiche gratuite. Nel 2012 “Oltre la strada” – per sostenere le donne straniere che vogliono uscire dalla prostituzione, contrastare la tratta e le nuove forme di schiavitù – ha accolto complessivamente 73 donne , per 35 di loro sono stati attivati percorsi di protezione sociale Art.18. Inoltre sono stati accolti 10 figli minori.
Durante il periodo considerato sono stati effettuati complessivamente 230 colloqui e un totale di 483 accompagnamenti sociali, sanitari e legali.
Per quanto riguarda gli inserimenti lavorativi, sono stati effettuati 21 stage e Borse Lavoro, 10 tirocini onerosi per l’azienda, 7 inserimenti con contratto a tempo determinato e 19 corsi di alfabetizzazione.
Il progetto “Luna Blu” – l’unità di strada che monitorizza la prostituzione di strada – ha realizzato 65 uscite di contatto e 13 di mappatura, per un totale di 78. Sono stati realizzati 1392 contatti.
Gli accompagnamenti sanitari sono stati in totale 221; 73 gli incontri al Drop in.
Per quanto riguarda la prostituzione al chiuso, attraverso il progetto Invisibile sono stati monitorati 1312 annunci, ed effettuate 483 telefonate di primo contatto.
Sta aumentando la fascia di età di donne dai 18 ai 29 anni che richiedono un consulto dopo aver subito violenze.
Nel 2012, i casi di femminicidio sono stati 127 e 47 tentati, di cui 15 in Emilia e 3 a Ferrara.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com