11 Febbraio 2013
Presentata la nuova aula per giovani tra i 6 e 18 anni, che potranno fare lezione sul posto o collegandosi via webcam

L’ospedale apre alla scuola per i giovani ricoverati

di Redazione | 3 min

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DSC08009“Garantire e coniugare il diritto allo studio e quello alla salute, diritti entrambi costituzionalmente  tutelati per i  bambini e adolescenti ammalati, indipendentemente dalla durata della degenza”. Sono questi gli obiettivi con i quali, da settembre 2012, ha ripreso la propria attività la “Scuola in Ospedale”, presso il reparto di Pediatria dell’ospedale di Cona e il dipartimento di Medicina riabilitativa “San Giorgio”.  Una “scuola fuori dalla scuola”  dove i bambini possono ritrovare uno spazio per le attività di studio in un ambiente ben strutturato e organizzato, tanto più accogliente quanto più si prolunga il distacco dalla famiglia e dalla loro scuola di appartenenza.

La novità presentata dalla dirigenza dell’ospedale, insieme all’assessore comunale alla Sanità Chaira Sapigni, al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Antimo Ponticiello e al dirigente scolastico dell’istituto Alda Costa Stefania Musacci, consiste in un’ampia aula destinata alle attività didattiche della scuola e a quelle della nuova Biblioteca Blu di Ferrara. Una novità che solleva l’entusiasmo soprattutto del direttore del dipartimento di Pediatria Andrea Franchella, secondo cui “stiamo assistendo a un vero salto di qualità nel passaggio tra le due strutture ospedaliere. E stiamo realizzando quella che era la nostra idea iniziale sull’impostazione da dare a questo ospedale”. La possibilità di disporre di un’aula scolastica rappresenta infatti per molti giovani e giovanissimi ricoverati a Cona l’unico modo per avere una continuità con la vita quotidiana esterna.

Lo spazio dedicato alla scuola è stato dotato di una Lavagna multimediale interattiva (Lim) con webcam, computer e stampante multifunzione, donata dallo stabilimento LyondellBasell di Ferrara in occasione del 50° anniversario del Premio Nobel della chimica conferito a Giulio Natta. “Grazie all’utilizzo di queste nuove tecnologie – spiega il direttore generale dell’istituto Gabriele Rinaldi – la scuola in ospedale diventa più dinamica, riesce ad offrire strumenti e metodi capaci di incidere sugli aspetti affettivi e cognitivi dei bambini che possono ricevere nuovi stimoli, permettendo loro di raggiungere obiettivi didattici, imparando a sviluppare abilità logiche, nuove opportunità di alfabetizzazione, decodifica e produzione in relazione ai linguaggi multimediali”. La lavagna multimediale permetterà anche ai lungodegenti la possibilità di essere in contatto diretto con la propria classe, collegandosi direttamente via streaming con la webcam.

Attualmente la classe dispone di due docenti di lettere e sarà fruibile da tutti gli studenti tra i 6 e i 18 anni, coprendo le necessitò di scuole primarie e secondarie di primo grado, e  in caso di necessità anche dei ragazzi più grandi degli istituti superiori. “Vorremmo introdurre almeno una cattedra scientifica – spiega la Musacci – e organizzare una rete di istituti per le necessità particolari, come le lezioni di diritto o quelle che richiedono una formazione più tecnica”. Ma un aspetto importante su cui insiste l’assessore Sapigni è anche “quello dell’integrazione, poiché saranno anche i corsi di lingua italiana e straniera, che permetteranno agli studenti di continuare anche durante la degenza l’integrazione tra le varie culture”.

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