Cronaca
4 Febbraio 2013
Il punto sui luoghi di culto. Fino ad oggi spesi 50 milioni di euro per riparare 113 chiese

Sono 222 gli edifici ecclesiastici danneggiati dal sisma

di Redazione | 2 min

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cultodi Anja Rossi

Luoghi inviolabili, dal sisma e dalla cattiva amministrazione. Il Museo Archeologico Nazionale è stato sede del dibattito ‘Lo stato delle chiese di Ferrara e della sua provincia dopo il terremoto’, al quale hanno partecipato il direttore regionale per i Beni Culturali e paesaggistici Carla Di Francesco, il vicedirettore dell’ufficio beni culturali e arte sacra della Diocesi di Ferrara-Comacchio don Stefano Zanella e Anna Stanzani della Soprintendenza per i beni mobili.

Presenti anche tre associazioni che da anni si battono per la tutela del patrimonio storico e artistico della Città e Provincia di Ferrara: Gianni Venturi per l’associazione Amici dei Musei e Monumenti, Giacomo Savioli presidente della Ferrariae Decus e Andrea Malacarne presidente di Italia Nostra per la sezione di Ferrara.

Si è discusso su come intervenire e interagire sui beni ecclesiastici quali le chiese che, come sottolinea Venturi “non sono solo patrimonio artistico a cui è demandato l’aiuto dello Stato, ma sono anche luoghi inviolabili di culto”.

Don Zanella ha analizzato i danni subiti dalla Diocesi. Ammontano a 222 gli edifici ecclesiastici danneggiati a seguito del terremoto, di cui 113 chiese su 213 sono da ristrutturare con una spesa di 50 milioni di euro. Inoltre, per quanto riguarda Ferrara, “su trenta chiese sei sono aperte officiosamente, ma solo 3 possono svolgere dignitosamente la propria attività”. Sottolinea infine che “la troppa burocrazia allunga i tempi degli adempimenti” e propone il Corso di alta formazione per il recupero dell’arte sacra cristiana.

L’architetto Andrea Malacarne ha poi affrontato il problema di S. Cristoforo, la chiesa della Certosa di Ferrara. Già sopravvissuta al terremoto del 1570, la chiesa non ha subito troppi danni proprio “grazie alle ristrutturazioni fatte negli anni ’80 della zona absidale e della linea del tetto, gli unici danni seri sono stati provocati dal martellamento dell’edificio contro la facciata, dove siamo già intervenuti mediante piccoli ganci per evitarne il ribaltamento”.

Anna Stanzani ha poi spiegato il lavoro di catalogazione dei beni mobili e il loro trasporto al Palazzo Ducale di Sassuolo, dove ora sono depositati. Infine l’architetto Carla Di Francesco, parlando di numeri, ha sottolineato come siano circa 600 gli edifici danneggiati a Ferrara “di cui 180 sono chiese che sono state segnalate e la stima complessiva per il ‘ritorno alla normalità’ ammonta a 93.032.000 euro, senza contare Iva e compensi professionali”. Sottolinea infine come “bisogna provvedere anche al miglioramento sismico, in quanto non c’è solo da riparare ma bisogna fare anche prevenzione e – per rispondere a don Zanella – che la burocrazia non è danno ma è tutela, poiché è meglio capire prima dove agire valutando danno e rischio. Solo così l’intervento costa meno ai cittadini”.

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