Cento
4 Gennaio 2013
Biagio Sassone alla Cardiologia e Fabrizio Corazza alla Ostetricia

Due nuovi direttori per il SS. Annunziata

di Redazione | 2 min

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saltariSi aggiungono due nuovi direttori di unità operativa all’ospedale Santissima Annunziata: Biagio Sassone alla Cardiologia e Fabrizio Corazza alla Ostetricia e Ginecologia. A presentarli, stamani nella sede dell’Azienda Unità Sanitaria Locale in via Cassoli a Ferrara, il direttore generale Ausl Paolo Saltari.

“Si inseriscono in un’organizzazione – ha messo in chiaro da subito quest’ultimo – che deve essere a rete: parleremo sempre più di aziende sanitarie e sempre meno di singole unità operative, e l’obiettivo dei nuovi direttori è la collaborazione e integrazione con le altre strutture provinciali, in particolare l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cona”.

Le new entries sono entrambe nate a Bologna, a quattro giorni di distanza una dall’altra: Sassone il 20 luglio 1964, Corazza quattro giorni dopo. “Vengo da diciassette anni straordinari a Bentivoglio – ha detto il cardiologo –, una realtà non molto diversa da quella di Cento dove bisognava costruire una cardiologia. Eravamo hub – mozzo, punto centrale, ndr – per certe specializzazioni come la aritmologia, mentre per gli infarti eravamo in rete”. Si dice consapevole di “ereditare un patrimonio importante: a Cento c’è la grande tradizione di Paolo Alboni, direttore della Cardiologia dal 1990 al 2010”. Potrà contare su nove medici e un’equipe infermieristica divisa tra addetti al reparto e addetti agli interventi, e dovrà rimanere parte di una “rete provinciale ma anche regionale – ricorda Saltari –, perché nessuna struttura è autosufficiente”.

Anche Corazza ha lavorato a Bentivoglio, e diventa dirigente di un’unità in cui nel 2012 sono avvenuti 608 parti, numero leggermente inferiore rispetto agli anni passati “perché abbiamo scontato il terremoto e la crisi economica, che incide anche sulla procreazione. Contiamo però di aumentarli, anche grazie all’introduzione della partoanalgesia nei Livelli essenziali di assistenza”. Otto nel suo reparto i medici, “che non devono però trattare – mette ancora in chiaro Saltari concludendo – le gravidanze complesse e a rischio: per quelle ci sono gli hub”.

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