Cronaca
21 Ottobre 2012
“All’inizio i passanti bestemmiavano, poi hanno cominciato a ringraziarci”

Street art al Palapalestre: riqualificare con lo spray

di Redazione | 3 min

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Foto di Francesca Susca

La città cambia e non sempre e non tutti se ne accorgono. Difficile però non notare lo spettacolare intervento che da diversi giorni sta trasformando il grigiore di via Tumiati, colorando di tinte accese l’intero paesaggio urbano della zona di Porta Catena.

Writers di tutte le età e delle più diverse provenienze geografiche – si passa dai 18 ai 45 anni, da Ferrara a Lanciano, a Torino – si stanno infatti impegnando già da una settimana nella riqualificazione del Palapalestre Caneparo. Il palazzone, da sempre cromaticamente ben integrato con l’umidità dell’autunno ferrarese, d’ora in avanti squillerà nella nebbia grazie ai disegni e alle tag – il gergo è tecnico ma la traduzione è semplice: le scritte – dipinti con gran lena dai ragazzi del progetto Graffiafe. L’operazione non ha nulla a che vedere con il vandalismo cafone di chi imbratta con la propria firma muri privati o monumenti: fa parte di un percorso progettato assieme ai writers ferraresi – da sei mesi circa costituiti nell’associazione culturale Articiok – dal servizio comunale di Area Giovani.

A cimentarsi con la pagina bianca dello stabile sono stati chiamati street artist provenienti da varie parti d’Italia, professionisti la cui mano si è dichiarata da subito a tutti i passanti e gli automobilisti che in questi giorni hanno transitato in quella zona.

Impossibile non restare a bocca aperta di fronte al gigantesco giocatore di basket realizzato da Macs, o dai pugili in guardia dipinti dallo storico gruppo milanese Tdk crew, attivo in Italia già dagli anni Novanta. L’arbitro è invece opera del ferrarese Don Bro. Di grande impatto e immediatamente riconoscibile nello stile la parete assegnata al performer romagnolo – ferrarese adottivo da diversi anni – Andrea Amaducci. Conosciuto per le ironiche vignette dell’alieno, di cui è disseminata la città, al Palapalestre Amaducci si è cimentato nella rappresentazione di una delicata storia d’amore. Le tecniche usate sono state diverse: dal tradizionale rullo e spray al pennello, agli artisti è stata lasciata massima libertà espressiva. Anche relativamente ai soggetti non sono stati imposti vincoli particolari, se non quello di ispirarsi alle attività sportiva organizzate dal Coni negli spazi della palestra: karate, box, scherma e basket.

“All’inizio, quando stavamo stendendo la base grigia, sono stati diversi i passanti che hanno bestemmiato di fronte al nostro lavoro – spiega Psico, dell’associazione Articiok -. Poi abbiamo iniziato a tracciare le forme, a colorare, e la percezione delle gente è cambiata: dai bambini agli anziani, abbiamo raccolto gli apprezzamenti di tutti. Anche chi non conosce la street art ha voluto ringraziarci per aver portato un po’di vivacità in una zona altrimenti abbastanza triste, di passaggio. Grande soddisfazione per noi  è stato conoscere dei ragazzi venuti da Bologna apposta per  fotografare il nostro progetto”. Il cambiamento – in positivo – è oggettivamente notevole, sebbene ancora incompiuto. Le pareti dovrebbero essere completate nel weekend tra il 27 e il 28 ottobre.

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