Allontanato come ebreo dalla biblioteca Ariostea di Ferrara subito dopo le leggi razziali, Bassani vi ha fatto ritorno ieri in una dimensione internazionale con la presentazione del libro ‘Poscritto a Giorgio Bassani’. Il libro, pubblicato da Led: edizioni universitarie nel maggio di quest’anno, è un’ importante raccolta di saggi italo-americani.
L’iniziativa, frutto della collaborazione tra la Fondazione Giorgio Bassani, il Vassar College di New York e la casa editrice, è stata presentata dal germanista Roberto Rizzo ed ha coinvolto le curatrici Roberta Antognini e Rodica Diaconescu Blumenfeld, del dipartimento di italiano del Vassar College, nello stato di New York – a cui si devono anche due pregevoli saggi critici – e gli autori Francesco Bausi, Claudio Cazzola e Piero Pieri, in una presentazione a più voci e al di fuori degli schemi tradizionali.
Si è partiti dalla differenza tra la critica americana, più creativa e snella, priva quasi di note e quella europea, più oggettiva e documentata, per poi passare alla presentazione da parte degli autori dei loro contributi critici, e concludere infine con una raffica di domande a Paola Bassani su suo padre. È stato approfondito il fondamentale rapporto di Bassani con le università americane e in particolare con quella dell’Indiana, dove il ferrarese ha scritto la prima versione della poesia “Campus”, rapporto documentato con la pubblicazione di lettere e fotografie inedite.
Non poteva mancare l’incontro con la scuola che è stata di Bassani: l’anteprima della presentazione è avvenuta in orario scolastico al liceo Ariosto. Ospiti d’eccezione gli studenti del Vassar College. Roberta Antognini e Rodica Diaconescu Blumenfeld, autrici dell’intervista a Paola Bassani con cui apre “Poscritto”, e la figlia dello scrittore hanno risposto alle domande non certo banali su “Per un ‘memoir’ su mio padre”.
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