Politica
5 Ottobre 2012
Marattin critico sulla stretta agli enti locali, che non colpirebbe gli autori degli scandali, i responsabili dello sfascio finanziario statale

“Quando licenzieranno anche i ministri?”

di Redazione | 2 min

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Luigi Marattin

“Se dedicassero ai ministeri un quarto delle energie che dedicano agli enti locali, l’Italia sarebbe il paese più efficiente e ricco del mondo”. La critica arriva da Luigi Marattin, assessore comunale al bilancio inviperito dalle recenti decisioni prese dal Consiglio dei Ministri in materia di enti locali.

È di ieri infatti la notizia di una nuova stretta, che prevede di multare – fino a venti indennità – gli amministratori locali colpevoli di aver sfasciato i conti comunali, e licenziare il ragioniere capo. Su questi due provvedimenti Marattin non ha da rimproverare – “sacrosanto, tutto giustissimo”, commenta -. Sposta però l’attenzione dal locale al nazionale: “ma quei ministri che hanno creato il terzo debito pubblico del pianeta… multeranno anche loro? Quei dirigenti ministeriali che hanno firmato lo sfascio della finanza statale… licenzieranno anche loro?”.

L’assessore ferrarese insiste: “non abbiamo bisogno di badanti. Pensino loro a tagliare la loro spesa, e a costruire un sistema di finanza pubblica in cui ognuno paga per le proprie responsabilità, e tutti si assumono le proprie responsabilità”.

Per lui il provvedimento sarebbe anacronistico – “hanno ripristinato un meccanismo di quarant’anni fa” -, e soprattutto non colpirebbe i veri responsabili dei guai del Paese – “Stato e Regioni, al centro degli scandali, non sono stati toccati” -. Per questo invita il governo a porre ai Comuni degli obiettivi di compartecipazione alla riduzione del deficit e del debito della Repubblica, ovviamente calibrati sulla realtà di riferimento, e “sbattere fuori” se necessario chi non fosse riuscito a fine percorso a raggiungere il target.

Sulla cancellazione del taglio della spending review del 2012, convertito in obbligo di ridurre di pari importo il debito comunale, l’assessore non usa mezzi termini: “l’ennesima presa per i fondelli”. Per Ferrara si tratterebbe infatti di ridurre il debito di circa 700mila euro, e sottolinea a proposito Marattin: “nel solo 2012 noi, senza che ci obbligasse nessuno, l’abbiamo ridotto di 11 milioni. Non abbiamo bisogno di nessuna tutela”. Egli sostiene come questa serie di vincoli “sia solo un’iniziativa di facciata, i controlli sono sempre per gli altri”.

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