“La proroga al 30 novembre decisa dal Governo per il pagamento delle tasse da parte dei cittadini colpiti dal catastrofico terremoto di maggio, è solo una presa in giro”. Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare, associazione proprietari immobiliari, spara a zero contro la decisione dell’esecutivo, già bocciata dal commissario straordinario Vasco Errani e da varie associazioni di categoria che chiedono un ulteriore rinvio della scadenza. Ma Confabitare va ben oltre.
“ La realtà – tuona Zanni- è che le proroghe non risolvono un bel nulla. Anche se andasse in porto la scadenza al 30 giugno 2013, come richiesto dal presidente Errani, i terremotati subirebbero comunque una mazzata dal punto di vista economico, dovendo pagare in una unica soluzione le tasse 2012/2013. L’unica via giusta è l’esenzione totale dalle tasse di quest’anno, come avvenne per il terremoto dell’Aquila. E noi ci batteremo con ogni mezzo perché i cittadini così duramente colpiti dal sisma non debbano pagare alcun balzello”.
Il presidente di Confabitare ricorda poi che oltre il 40% delle case nelle zone terremotate dell’Emilia, Lombardia e Veneto, è tutt’ora inagibile “e qui siamo davvero all’assurdo – spiega – i proprietari infatti, a novembre o a giugno, si troverebbero a pagare l’Imu e quant’altro per abitazioni in cui non possono neanche entrare”.
Confabitare, dunque, non ci sta e prepara un autunno caldo su questo fronte. Zanni ha le idee chiare: “chiederemo un incontro al premier Monti per sollecitare l’esenzione fiscale per i terremotati. Se le nostre proposte non troveranno ascolto, organizzeremo proteste di piazza. E anche un bel sit-in davanti a Palazzo Chigi, perché no?”.
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