Occhiobello
13 Agosto 2012
Nessuna migrazione verso Ferrara, il Polesine vuole restare unito

Zero referendum: Occhiobello resta in Veneto

di Redazione | 2 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

Occhiobello. Nonostante le richieste di molti residenti, che vorrebbero essere inseriti all’interno delle Provincia di Ferrara, Occhiobello pare resterà in Veneto: le amministrazioni polesane vogliono evitare la “balcanizzazione”.

Il sindaco Daniele Chiarioni fa il punto della situazione, e spiega: “ad un primo esame della normativa per il riordino, non sembra possibile passare da una Provincia ad un’altra se il cambio comporta anche un trasferimento di competenza regionale”. Cosciente di come per molti dei suoi cittadini Ferrara costituisca il primo e più importante riferimento, sia da un punto di vista sociale, storico e culturale, sia a livello economico e occupazionale, il primo cittadino sottolinea come la volontà – che si sta delineando con sempre maggiori adesioni in tutto il territorio afferente a Rovigo – sia quella di restare uniti ed evitare la parcellizzazione.

“Il riordino è inevitabile ma vorremmo evitare la fuga di alcune zone verso Padova, e di altre verso Verona o Venezia: spero ci sposteremo tutti nella stessa direzione. Muovere solo Occhiobello verso Ferrara non sarebbe possibile, anche se più del 60% dei suoi abitanti è nato o proviene dal ferrarese”. Tra le varie opzioni quella di Venezia resta per ora la meno probabile, ricorda Chiarioni come il capoluogo lagunare probabilmente verrà interessato dal complesso passaggio verso la realtà della “città metropolitana”.

L’idea della “battaglia unitaria” per mantenere coesa l’identità e il territorio polesano è attualmente condivisa da molti. All’incontro organizzato venerdì sera alla festa democratica di Vallone di Canaro – alla quale ha partecipato anche il consigliere provinciale di Ferrara Caterina Ferri – il principio della coesione è stato ribadito più volte. Lega Nord e Pd sulla questione si incontrano. Il segretario provinciale del Pd Diego Crivellari ha insistito sulla necessità di “evitare la balcanizzazione”, Cristiano Corazzari, consigliere regionale per il carroccio, gli ha dato man forte: “se noi polesani ci dividiamo siamo destinati a perdere la battaglia, perché altri decideranno per noi”.

Il consigliere regionale Pd Graziano Azzalin ha proposto di “puntare sulla legge dedicata alle funzioni associate dei Comuni come punto di partenza per una Provincia del Basso Veneto, avente Rovigo come baricentro”.

Il referendum per cambiare Regione, auspicato da tanti cittadini di Occhiobello sulle stesse pagine di Estense.com, non sembra rientrare nelle intenzioni di nessuno.

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