E’ trascorso poco più di un mese dall′ultima scossa di terremoto e, anche se le attività estive delle parrocchie non si sono mai interrotte, anzi hanno incrementato quantità di partecipanti e durata, resta ancora grande la preoccupazione da parte dei parroci e dei fedeli per le sorti delle loro chiese, soprattutto per quando si dovrà riprendere l’attività ordinaria.
Come attesta don Stefano Zanella, vice-direttore dell’Ufficio per l’arte sacra e i beni culturali della Diocesi, “la situazione è molto grave e, dopo gli accertamenti effettuati, risultano 112 le nostre chiese che avranno bisogno di lavori di recupero, 27 i campanili e 82 tra canoniche e locali parrocchiali”.
“Cercheremo di fare il possibile – ribadisce don Marco Bezzi, economo della Diocesi -, ma possiamo poco senza un aiuto economico. E’ vero che la priorità va alle case e alle fabbriche, che potranno ridare tranquillità alle famiglie e far ripartire l’economia, ma non dobbiamo dimenticare che anche le parrocchie sono tra i centri fondamentali della vita sociale. Abbiamo avuto tanti aiuti, attraverso la Caritas Diocesana, alle attività delle comunità, penso ai generosi sforzi per procurare le tensostrutture, ma insieme dobbiamo pensare a restituire le nostre chiese alla gente e ridare al territorio i suoi gioielli storico-artistici”.
Per questo scopo è stato aperto un conto corrente presso la Carife intestato a: ARCIDIOCESI FERRARA-COMACCHIO – SALVAGUARDIA DEI BENI ARTISTICI DANNEGGIATI DAL TERREMOTO – CORSO MARTIRI DELLA LIBERTA’ 77 44121 FERRARA.
Don Marco precisa che “le eventuali donazioni di privati o Enti che confluiranno su questo conto saranno devolute in primo luogo per il recupero dei beni mobili (arredi, organi, suppellettili, ecc.) e il restauro degli edifici di culto di interesse storico”.
Se poi si vuole contribuire per i bisogni caritativi la Diocesi ricorda anche il conto: ARCIDIOCESI FERRARA-COMACCHIO – CARITAS pro terremoto: IT76C0564013001000000159541 a favore delle popolazioni e delle comunità parrocchiali.
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