Cronaca
20 Giugno 2012
L'associazione del settore extra alberghiero di qualità chiede un incontro al Comune per fare il punto sulla crisi conseguente al sisma

Ospitalità Estense per i terremotati

di Redazione | 3 min

Nonostante le finalità principali dell’associazione siano la promozione turistica del territorio, la rappresentanza e la tutela del settore turistico extralberghiero di qualità,  Ospitalità Estense, riunita in assemblea straordinaria, ha voluto fortemente dare il suo contributo solidale in aiuto e sostegno alle popolazioni terremotate acquistando e  consegnando direttamente alla Protezione civile di Ferrara vari beni di prima necessità, quali alimenti, prodotti igienici, coperti, ecc. per le persone, ma anche qualche prodotto specifico per gli amici a 4 zampe.

“Nonostante questo sia un momento assai difficile per il settore di cui si occupa l’associazione – spiega l’avvocato Filippo Orlandini, presidente di Ospitalità Estense – abbiamo deciso con grande piacere di manifestare la nostra sensibilità e la nostra volontà di ripresa anche con questo gesto solidale. Purtroppo a Ferrara, quella che sembrava una situazione di allarme transitoria, relegata alle sole settimane seguenti il 20 maggio,  si è rivelata una situazione drammatica che perdura, peggiora e di cui al momento, il settore ricettivo non vede la fine. Tutte le strutture a noi associate  hanno registrato centinaia di cancellazioni non solo per queste settimane, ma addirittura a lungo termine, per soggiorni del prossimo settembre ed il telefono suona solo per cancellazioni”.

“Vedendo le immagini catastrofiche di quanto purtroppo avvenuto nei paesi della nostra provincia epicentro del sisma – cui ribadiamo il nostro affetto e sostegno – oggi il mondo pensa che anche la nostra città sia stata totalmente distrutta e insicura. Fortunatamente, per il momento, i nostri “capannoni” hanno retto al terremoto, ma le imprese sono in forte crisi non essendo più in grado di vendere i propri prodotti e servizi a causa dei continui eventi sismici e della paura generata dell’incorretta informazione mediatica. Siamo quindi anche noi “aziende terremotate” e tale dev’essere considerata anche la città di Ferrara per i danni subiti ai nostri musei e palazzi storici. Apprezziamo enormemente gli sforzi profusi dalle Istituzioni Locali da un lato, per gestire le emergenze e dall’altro, per cercare di tornare alla normalità il prima possibile, ma ora – dopo aver parlato anche con molti operatori di altri settori del filone turistico che si  trovano nelle stesse situazioni – abbiamo formalmente chiesto e ottenuto dal Comune di Ferrara, una riunione ufficiale per fare il punto della situazione e studiare assieme misure atte ad  alleggerire e sanare tale drammatica situazione. Noi crediamo che ciò debba avvenire operando sotto 2 prospettive diverse ed opposte: 1) finire la messa in sicurezza di luoghi e monumenti pubblici per tornare alla normalità di vita e consentire gli eventi, riportando tranquillità anche vis à vis dei media e delle persone che vorrebbero venire a visitare Ferrara. 2) spingere con forza vis à vis della Regione e del Governo per far decretare Ferrara: città terremotata a tutti gli effetti sotto il punto di vista culturale ed economico-turistico, per ottenere sgravi ed agevolazioni fiscali, fondi e misure  economiche straordinarie, sospensioni dei termini, ecc., per la ripresa economica e per il rilancio di tutte quelle aziende cittadine che dal giorno del sisma hanno visto praticamente  azzerato il proprio fatturato e che si trovano a far fronte alle scadenze fiscali, a mantenere l’occupazione, a rispettare le obbligazioni contrattuali, ecc”.

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