Cronaca
19 Maggio 2012
Presentato il Manifesto pedagogico delle cooperative del settore educativo

Pubblico o privato? “Un discorso obsoleto”

di Redazione | 3 min

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“Sui servizi all’infanzia dobbiamo uscire dai dogmi: il pubblico lavora sempre bene  e il privato sempre male, o viceversa il pubblico lavora sempre male e il privato sempre bene”, questo l’invito rivolto dal sindaco Tiziano Tagliani in occasione della presentazione del Manifesto pedagogico della cooperazione sociale ferrarese. “Le società si evolvono nel tempo, così come le persone – prosegue il primo cittadino, invitato alla conferenza organizzata nel complesso di San Girolamo -. Genitori e figli oggi hanno esigenze diverse rispetto quelle che potevano avere negli anni Sessanta. La domanda più importante da porsi nei loro confronti è: qual’è oggi mix più adatto per rispondere ai bisogni delle famiglie?”.

Si sposta così il baricentro della discussione, e la presentazione del Manifesto diventa un’opportunità per ridiscutere di metodologie e principi educativi. Il documento contiene infatti le linee guida comuni alle sette cooperative aderenti al Consorzio Res, attive a Ferrara e provincia nella gestione di asili nido e scuole materne. I coordinatori e gli educatori di Camelot, Il Germoglio, Cidas, Acli Coccinelle, GiroGiroTondo, Serena e Le Pagine hanno redatto assieme una “carta d’identità” sintetica e sostanziale, per presentarsi alla città e strutturare degli indirizzi condivisi e peculiari alla gestione cooperativa, che possano diventare riferimento quotidiano per gli operatori come pure strumento di valutazione dell’efficacia e della coerenza del lavoro svolto.

“In questi mesi le cooperative impegnate nel settore educativo hanno subito numerosi attacchi, spesso poco costruttivi – ricorda la presidente del Consorzio Res, Patrizia Bertelli -. Non abbiamo voluto rispondere battuta su battuta, non sarebbe servito a nessuno. Abbiamo preferito lavorare insieme per arrivare a questo Manifesto, interrogandoci su quali significati e quali valori la cooperazione sociale può portare alle nuove generazioni”. Attualmente i servizi all’infanzia della provincia vengono gestiti al 41% direttamente dal pubblico, al 59% dal privato, sociale e non. Le realtà afferenti al Consorzio Res si occupano di circa 800 bambini. A scendere nel merito dei principi pedagogici adottati in queste strutture interviene Tomas Gallerani, referente del progetto, che illustra ad esempio la necessità di considerare il minore in relazione al contesto – la famiglia prima, il territorio poi -, l’importanza di promuovere fin dalla prima infanzia sensibilità e pratiche di cittadinanza attiva , la scelta di impostare il gioco sempre in forma laboratoriale e non prescolastica, l’individualizzazione dei momenti di cura del corpo. Ulteriori specificazioni sono state fornite dalla coordinatrice tecnica Arianna Lazzari, insegnante e ricercatrice presso l’università di Bologna.

Francesco Caggio, dell’università Bicocca di Milano, è intervenuto al convegno portando la propria trentennale esperienza nel settore educativo, sottoponendo al pubblico numerosi spunti di riflessione e analisi. Soprattutto ha “zittito” la recente polemica ferrarese sulle esternalizzazioni con pochi appunti provocatori: “La legge 328 del 2000 non è stata inventata in Brianza: è stata partorita da questa regione. Se nel 2012 si perde ancora tempo nella discussione che oppone servizio pubblico e privato significa che qui esiste un ritardo di almeno 12 anni, il discorso è obsoleto”.

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